venerdì 11 novembre 2016

Io sono John - Episodio 4

In realtà non è la responsabile, è il fattorino della posta, che mi consegna una busta. Soliti documenti all'odore di toner, sulla carta riciclata grigia.
Li guardo distrattamente, ormai è il solito report di routine, che più o meno recita "niente di nuovo sul fronte occidentale". A volte mi chiedo come faccia la gente a scrivere così tante parole sempre uguali, usando inchiostro solo per dire a chi comanda quello che vuole sentirsi dire, nascondendo la realtà, o quanto meno cercando di renderla più colorata e positiva di quello che è.

I miei pensieri fugaci si interrompono al suono del telefono, che scandisce la mia giornata, in un insieme di richieste, lamentele, battute a volte poco riuscite e di voci più o meno squillanti.

Quello che chiamano "lavoro d'ufficio" a volte è un insieme di riti, sempre gli stessi: il saluto con i colleghi al mattino, il telefono, la risata, il momento di tensione, il "buon pranzo", il "rieccomi qua" del primo pomeriggio, l'intoppo a 5 minuti dall'uscita, lo straordinario non previsto del tardo pomeriggio.

Interrotto da uno o due caffè, che per me è un momento di distacco e osservazione. Solitamente lo prendo in solitaria, da una macchinetta a dir poco triste, con un caffè che per sapore meriterebbe di essere usato come lubrificante per auto, ma che è consolatorio per il suo calore, specie nelle giornate fredde. Lo prendo dallo sportellino (se sono fortunato, perché a volte mi fa lo scherzo e resta lì), lo bevo con calme guardando la finestra, che da su un minuscolo cortile interno senza verde, ridotto a parcheggio per auto. In quel momento passano colleghi di altri uffici, che sono una bel mix di parole e atteggiamenti. A volte a crocchio, a volte in coppia, a volta soli come me, ma che fanno finta di leggere qualcosa sul telefonino o un qualche dépliant sgualcito pubblicitario.

Anche se sembra che stia guardando chissà dove, in realtà spero che passi lei... eh si... c'è qualcuna che mi piace. E' una ragazza carina, che indossa un profumo meraviglioso, di quelli dolci ma non stordenti. Non è una bellezza incredibile, ma ha quell'essere particolare nella semplicità. Lavora in una segreteria di un responsabile importante, ed è sempre di corsa. Purtroppo sono un timido di quelli paurosi, e mai mi sognerei anche solo di offrirle un caffè...

Ah il caffè è finito... l'ufficio chiama... sognerò forse alla prossima pausa... e magari vi parlerò di un po' dell'umanità che gira vicino alle macchinette...

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