Tra gente seduta, che tossicchia e che guarda impaziente lo stesso schermo, mi coglie un senso di disagio e impazienza, condito dalle solite frasi che sento intorno a me, della serie "come al solito poche casse aperte", "quanto ci mettono queste", "sono i soliti parastatali", "quello lì proprio oggi doveva portare quindici raccomandate".
A questo punto protendo per la calma e la pazienza, e comincio a passeggiare intorno, mentre continuo ad attendere. Mi guardo intorno, e all'improvviso, mentre sto leggendo per la trentesima volta che i bollettini costano 1,10 euro, mi sento dare un colpetto sulla spalla. Leggero e quasi impercettibile, ma netto.
Mi volto, e vedo un volto familiare: "Ciao, John". Dice semplicemente. E' lei, proprio lei. Dopo averla immaginata in auto, me la ritrovo davanti. Truccata leggermente, con il suo solito profumo inebriante, e che mi guarda con i suoi occhi chiari, con un dolce sorriso. "Ciao, Hillary, come stai?" rispondo io, tra lo stupito e l'emozionato.
"Bene, grazie. Cosa fai qui di bello?"
"Ma niente, una raccomandata... E tu cosa ci fai da queste parti?"
"Devo ritirare un pacco che mi ha mandato mia madre, delle cose che mi servivano per casa", risponde con l'aria di chi deve ricevere un pacco pesante.
"Ti vedo in forma, come sempre..." butto lì, per farle un complimento.
"Grazie, anche se forse un po' sono aumentata... Sei sempre complimentoso"
"Eh, sono fatto così, lo sai... e quello che penso lo dico sempre"
"Già, è vero..."
"Ti posso offrire un caffè?"
"Grazie, molto gentile..."
"Vieni c'è un bel bar qui vicino, lo fanno buono"
"Si dai, mi serve per tirarmi su e per svegliarmi, sai questa mattina mi sono svegliata di corsa..."
E da lì una chiacchiera, un ricordo, sorrisi, risate... finché non viene il momento del commiato, che si intreccia in un abbraccio ai suoi fianchi snelli, e mentre mi avvicino, sento di nuovo un colpo alla spalla... "Scusi sa, ma devo passare giovane!". "Ma che dice signora, siamo in strada, ha tutto il tempo per..." cavoli, sono ancora nell'ufficio postale... mi ero distratto a pensare... No, è uscito il B132... mi tocca rifare la fila... eh, peccato, era sicuramente meglio il caffè...