lunedì 30 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 32

Ieri è stata una di quelle giornate dove non mi andava di fare nulla. Avete presente quando l'unica cosa che vi interessa e vi attrae è il comodo, rilassante e accogliente divano? Ecco, era una di quelle giornate. 

Non avevo neanche tanta voglia di mangiare, ma solo di sdraiarmi e sonnecchiare davanti alla tv accesa, magari su quei programmi-contenitore della domenica, senza senso, inutili, ma che per menti appisolate vanno benissimo. Ero già arrivato al punto dove, tra un ospite che non conosce nessuno e opinionisti molto opinabili i miei occhi cominciavano a rifiutarsi di vedere, quando il telefono squilla.

Allungo una mano verso il tavolino vicino al divano, e rispondo: "Pronto?"

"Ciao John, sono Matthew" "Matthew? Davvero? Da quanto tempo..."

"Eh si, è un po' che non ci sentiamo!"

"Cavolo, saranno secoli, sembra una vita fa!"

"Si, infatti. Ero a casa che facevo due chiacchiere con Melanie, quando parlando mi è venuto in mente di te. E mi sono detto: fammi fare uno squillo per sapere come va..."

"Ah allora tu e Melanie siete ancora insieme? Però, complimenti. Ormai è tanto... cosa saranno, una decina di anni?"

"Eh si, da quando ci siamo incontrati quella sera al pub non ci siamo più lasciati. E' veramente una che mi sopporta..."

"Dai Matthew, alla fine sei una persona accomodante, e con te si fa ci si diverte sempre. Lei invece mi ricordo che è un peperino"

"Sai con il tempo si è calmata un po'. Anche se mi rende la vita molto movimentata. E' un vulcano di idee"

"Immagino, per un tipo tranquillo come te, non deve essere facile tenere il passo! Ma l'amore cambia tante cose..."

"Eh si. E tu invece? Stai sempre con lei?"

"Chi? Con Stacie? No, no. Acqua molto passata. Non la vedo ormai da 5-6 anni. Ho avuto un'altra storia, ma al momento sono libero, in attesa di tempi migliori"

"Eh, non è facile. Ma con il tempo vedrai che arriverà anche per te"

"Mah, chissà. Comunque dai, che bello sentirti dopo tutto questo tempo. Ci siamo persi di vista, mi è dispiaciuto tanto"

"Già è vero. Però magari possiamo uscire per una pizza o per bere qualcosa, come ai vecchi tempi"

"Già, i vecchi tempi. Ti ricordi quando andavamo in quel pub, in fondo al centro, con gli altri della compagnia? Che prendevi sempre il solito, anche se stavi dodici ore a decidere e volevi provarci con la cameriera che ci portava da bere, senza mai riuscirci"

"Ah, ah, ah... si è vero. Però dai, devi ammettere che era veramente una bona..."

"Beh si, in effetti. All'epoca per fortuna che non stavi ancora con Melanie, altrimenti ti avrebbe tirato una scarpa in testa"

"Eeeehh, va beh, per così poco..."

"Dai Matthew, lo sai che alla fine ti ha fatto un po' terra bruciata. Poi non voglio tornare sugli argomenti di allora... se non ci siamo più visti e sentiti, è anche per quello"

"Beh dai, cosa potevo fare? Lei voleva attenzioni..."

"Giusto, per carità. Però a volte anche gli amici hanno bisogno del loro spazio. E poi, non ho mai capito perché non le sono mai andato a genio. Mica sarà per il fatto che non mi sono messo con la sua amica, quella che aveva sempre appresso..."

"No, no. Diceva che eri una persona troppo musona e che non eri divertente"

"Ah, sarà. Quando eravamo insieme non dicevamo una parola..."

"Dai, comunque il tempo è passato, ora non è più così. Credimi, anche lei ha capito forse di aver un po' sbagliato..."

"Beh, di acqua ne è passata tanta... dai magari ci si trova allora, andiamo ancora in quel pub. Porta anche lei. E ritroviamo qualcuno della compagnia. Ci facciamo un sacco di risate!"

"Si! Daiiii! Che figata! Una serata old style!"

"E' vero... ma, aspetta un minuto, hai sentito anche tu questo rumore?"

"Quale rumore? Io non sento nulla..."

"Eppure... io lo sento"

Continuavo a sentire quel rumore, mi giro... e mi ritrovo sul divano, con la tv accesa, sul quale era partito un film di guerra. Il telefono era ancora lì, immobile, sul mobiletto.

Mi ero sognato tutto. Matthew era un mio grande amico. Peccato averlo perso per strada. Forse un giorno, chissà. Oppure è meglio così. Ha fatto una scelta tanti anni fa. E spero che si possa tornare con gli altri a bere una birra insieme...

venerdì 27 gennaio 2017

Cosa succede - il punto della settimana n.11

Bentornati al classico appuntamento con "Cosa succede", il settimanale di attualità, curiosità e sugli spunti più interessanti della settimana.

Partiamo dalla notizia più vicina temporalmente, con la decisione della Corte Costituzionale, che ha stabilito alcuni punti di incostituzionalità dell'Italicum, in particolare sulla parte relativa al ballottaggio, che viene eliminato, e sulla gestione dell'elezione dei capilista in più collegi, per i quali si provvederà al sorteggio tra quelli vinti. Viene lasciato invece il premio di maggioranza per chi raggiunge il 40%.

Detto che al momento abbiamo una legge elettorale diversa tra le due Camere, credo che la scelta che si pone sia tra andare al voto, ma rischiare di ritrovarci con due maggioranze diverse, o quanto meno in una delle due Camere fortemente allargata, con il rischio di una difficile governabilità per il dover tener d'accordo diverse teste, o trovare una riforma più complessiva, che tenga conto della natura "tripolare" di fondo del nostro quadro politico, ma che porterebbe la data del voto sicuramente quasi alla scadenza naturale della legislatura.

Penso che alla fine conterà molto l'esito del voto francese, il più vicino a noi temporalmente: se infatti si aprisse una vittoria di Marine le Pen, credo che Lega e M5S premerebbero fortemente per una elezione immediata, senza se e senza ma. A quel punto il PD e il resto del centro-destra potrebbe anche trovare un accordo per una legge e allungare i tempi, ma il rischio sarebbe quello di scatenare una lunga campagna elettorale e di perdere possibili alleati (questo vale per Forza Italia e Lega).

Inizia invece nel segno del protezionismo e della difesa dei confini la politica di Trump: tentativi di accordo con le case automobilistiche per mantenere la produzione in USA, creazione di muri con il Messico e limitazioni all'immigrazione di persone provenienti da paesi a probabile rischio terrorismo. Una cosa è certa: piaccia o non piaccia, al momento The Donald sta mantenendo quanto detto in campagna elettorale. Vedremo se nel proseguo manterrà questa linea o si ammorbidirà.
Unica piccola nota: chiedo ad alcune donne famose che hanno marciato per la non mercificazione della donna (e in disaccordo con Trump) di andarsi a vedere come si sono proposte in alcuni contesti "artistici" e se anche loro non hanno sfruttato una immagine di "oggetto" sessuale della donna... Con questo, ovviamente, non voglio dire che la mercificazione della donna sia giusta, ma che la coerenza rimane sempre una virtù per chi la possiede.

Chiudo con un enorme, grandissimo e immenso grazie a tutti i soccorritori che hanno fatto il possibile per salvare ed assistere tutte le popolazioni colpite dall'ondata di neve e dai terremoti, e in particolare quelli che sono intervenuti, a sprezzo del pericolo, per l'Hotel di Rigopiano. Siete la parte più bella e migliore dell'Italia. E spero che Barbara d'Urso e similari non vi trasformino in macchiette raccogli share. Ad maiora!


mercoledì 25 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 31

Che giornata strana oggi. Sembra un lunedì, anche se siamo a metà settimana. Non riesco proprio a carburare, ho avuto una partenza veramente a rilento.

Le telefonate e le mail si sono susseguite senza sosta, oggi sembravano tutti presi da una strana frenesia. Eppure non mi sembra che ci siano scadenze importanti o eventi eccezionali. O forse sono io che, essendo un po' rallentato, vado solo a una marcia in meno.

Mi vado a prendere un caffè, magari mi sveglia dal torpore. Esco dall'ufficio, accennando qualcosa ai colleghi, tutti presi dagli schermi dei loro pc, e mi avvio a salire le scale verso la zona delle macchinette.

Stranamente non c'è nessuno, anche se questo solitamente è un orario da pausa. Forse è meglio, così mi posso prendere il caffè in santa pace... Come non detto. Ecco che arriva l'orda barbarica, che si mette in fila alle varie macchinette con il suo vociare confuso.

Prendo il caffè al volo e mi appoggio a una finestra, per vedere il solito paesaggio murario del palazzo di fronte. Si intravede un raggio di sole, almeno è una bella giornata. Sarebbe bello uscire, andare a fare un bel giro a godere questo sole. Purtroppo però il lavoro chiama, e John deve rispondere presente.

Torno alla mia scrivania, altre 4 chiamate perse. Oggi proprio è una giornata campale. Anche la mia mente si rifiuta di farmi fuggire un attimo dalla realtà, come se dicesse di stare concentrato e non distrarmi. Non è il momento oggi. Queste le chiamo "giornate di passaggio". Quelle giornate che ti assalgono con il lavoro o i mille impegni e non ti fanno pensare ad altro. E arrivi alla fine che sembri un po' come nel frullatore, anche se l'idea è quella di non aver fatto nulla di quello che avevi pianificato.

Lasciamo che questa giornata passi... e speriamo che magari arrivi qualche bella notizia... magari femminile...

lunedì 23 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 30

"Come è andato il weekend?" mi chiede Robert, senza distogliere lo sguardo dal cellulare.

"Mah, niente di che. Soliti giri e commissioni e un po' di relax" gli rispondo.

"No John, non ce la racconti" insinua Gregory "Secondo me sei andato a fare dei bei giri... magari in
compagnia femminile..."

"No Gregory, altrimenti non sarei qui, ma sicuramente mi sarei intrattenuto in dolce compagnia" sentenzio un po' caustico.

"Su, dai, lasciatelo perdere" esclama Allison dal suo ufficio "Lo sapete John quanto è misterioso sulla sua vita privata... Non vi racconterebbe nulla neanche sotto tortura"

"Esatto Allison" rincaro "Sono un gentleman, non parlo mai delle mie conquiste" affermo con fare ironico.

In realtà qualcosa i miei colleghi hanno intuito. Ho incontrato la ragazza del passato dei miei recenti pensieri nel weekend. Abbiamo passato dei piacevoli momenti a conversare e a mangiare un dolce. In realtà non so bene cosa voglia da me e il motivo di questo incontro. Mi ha lasciato parecchi dubbi. Però, forse, faccio bene ad aver vissuto quegli attimi senza però farci sopra tanti pensieri.

La paura di sbagliare è tanta, così come quella di capire otto per diciotto. E' un attimo in certe situazioni. Meglio riflettere bene. Infatti, dopo quell'incontro, ho passeggiato lungamente nel viale, nonostante il freddo pungente. Devo capire in questo momento cosa il destino sta disegnando per me. Se qualcosa di bello oppure farmi vedere che il passato è meglio accantonarlo.

Sono un po' combattuto, specie perché negli ultimi due anni ho dedicato molti pensieri ed energie solo al lavoro, e ho poco curato me stesso. Adesso negli ultimi tempi ho deciso di riprendere in mano la mia vita e dedicare più tempo alle cose a cui tengo. Però, vicino, vorrei qualcuno che le condividesse con me.

E non so se fare un ritorno al passato o aspettare un ipotetico futuro. La ragazza del weekend credo che sappia io come la penso e i motivi del perché ci siamo persi di vista. Non so se io o lei siamo cambiati in modo da poter appianare quei dissensi. Mah, che cosa complicata i sentimenti. Non ti lasciano mai una certezza, ma spesso dubbi. E tu pensi, anche se non vorresti farlo.

Comunque ora è lunedì. si deve tornare a lavoro. E come sempre, e senza dir nulla, tutti sono usciti a prendere il solito caffè... e io a fare la vedetta lombarda...



venerdì 20 gennaio 2017

La vignetta di JOY - Freddo e neve

Salve a tutti! A partire da questa settimana, nasce una nuova rubrica: la vignetta di Joy!
La sorella di John, infatti, contribuirà al blog con le sue vignette umoristiche disegnate da lei.

Fatemi sapere se vi piacciono! Qui sotto trovate la prima...

Il gatto freddo di Joy
Il gatto freddo

giovedì 19 gennaio 2017

Cosa succede - il punto della settimana n.10

L'appuntamento settimanale con il "Cosa succede" è incentrato sul terremoto e il maltempo che sta colpendo le zone dell'Italia centrale. Quello che sta succedendo credo che sia a conoscenza di tutti. Quello che vorrei esprimere sono alcuni semplici concetti:

- evitiamo di fare i post e i video dei lampadari che oscillano, anche perché se si vede un lampadario oscillare la cosa più brillante che possiamo fare è metterci sotto un tavolo, sotto una trave portante e poi appena finita la scossa uscire dall'edificio. I cellulari li teniamo per telefonare a mamma e parenti e fargli sapere che stiamo bene (ma non subito, che intasiamo le linee che servono per le emergenze);

- basta le trasmissioni fiume con i soliti esperti, i soliti politici del "abbiamo fatto tutto il possibile" o "non avete fatto nulla" o con il famoso di turno "ero a Parigi e l'ho sentita anche io", che alla gente che soffre non frega niente e a quella che sta a casa ancora meno. Spazio alle iniziative di solidarietà e facciamo fare ai soccorsi e aiuti il loro mestiere, documentando invece di cosa hanno bisogno le popolazioni colpite;

- basta sciacallaggio via internet con finta o inutile solidarietà, lasciando fare alla Protezione Civile e agli enti preparati a tali emergenze (e così evitiamo che qualcuno ci marci sopra);

- basta invocare l'Esercito come la salvezza di ogni popolazione: grazie alle meravigliose leggi che hanno eliminato la naja e tagliato fondi allo stesso, ecco che poi quando serve non è attrezzato e non può dare aiuto dove serve per mancanza di uomini, come le carenze che ha il Genio Militare, fondamentali in questi casi di emergenza (ah già, ma per alcuni la Folgore, gli Alpini e i Lagunari fanno solo guerra a poveri cristi in paesi del petrolio...);

- quando si sommano due eventi eccezionali, purtroppo l'uomo fa quello che può. E non aspettiamoci che l'Europa ci corra in soccorso, che state tranquilli che non si muovono, se non a parole (e con le lettere dove ci chiedono dove abbiamo messo lo 0,2% del PIL, visto che è l'unica cosa che interessa).

Smetto di fare demagogia da pochi soldi e invece, seriamente, faccio un enorme in bocca al lupo a tutte le popolazioni colpite da neve e terremoto. Ce la farete, ne sono sicuro. Perché noi italiani non molliamo mai, nonostante chi ci governa non è all'altezza di rappresentarci e nonostante la natura ci metta alla prova. Un grandissimo abbraccio a ognuno di voi. Ad maiora!

mercoledì 18 gennaio 2017

Io ero John - Episodio -1000

Che bello, oggi c'è il sole. E' domenica e non si va a scuola. La mamma mi dice che, mentre fa un po' di pulizie in casa e prepara il pranzo, io vado a fare un giro con papà.
Mio papà quando usciamo mi porta sempre al bar vicino casa, e mi compra, se sono stato bravo, un ovetto di cioccolata con le sorprese. Dentro oggi ci ho trovato una macchinina colorata, che si muove tirandola indietro.

Mi ci metto a giocare in macchina, sul sedile dietro, mentre mio padre mi porta a fare un giro in campagna. C'è un bel sole caldo. E ci sono i prati, gli alberi che scorrono veloci come la mia macchinina.

"Guarda, Francesco" mi dice papà "Un fagiano!... e io guardo fuori, ma non lo vedo. Allora gli chiedo come è fatto un fagiano. E lui mi spiega che se è maschio è colorato e con una coda piumata, mentre se è femmina è marroncina, e si mimetizza nel terreno.

Che animali curiosi, questi fagiani. Stanno in mezzo al prato fermi. Chissà a fare cosa. Forse a mangiare o a parlare. Ma parleranno? E cosa si dicono? Sono un bambino molto curioso, e faccio un sacco di domande. Povero papà, gli farò una testa enorme!

In macchina si sente la musica di una cassetta o della radio. Spesso sento le canzoni di un cantante che si chiama Concato, almeno così ho letto sulla musicassetta. Sono canzoni belle, alcune sembrano delle ninne-nanna. Mi piace ascoltarle mentre la macchina va.

Anche se il pancino mi brontola un po'. Ormai è quasi ora di pranzo. Infatti mio papà torna verso casa. Parcheggia la macchina e saliamo a casa. Io vado dalla mamma a farle vedere la sorpresa dell'ovetto e come funziona.

Mi piace tanto stare domenica in famiglia. Ah la mamma mi ha preparato la pasta al sugo. Quanto è buona... ora la vado a mangiare, se no si fredda...

martedì 17 gennaio 2017

Quando cade qualcosa dal cielo...

Come sempre e come tutti gli anni, puntuali, ai primi tre fiocchi di neve, partono le mille polemiche sulle strade non pulite, sul sale non sparso e sugli incidenti, code e disagi che si creano.
Diverse persone hanno preso posizione su questo argomento, sia in modo scherzoso come alcuni sindaci, sia evocando tragedie come altri rappresentanti politici.

La verità? La verità sta come sempre nel mezzo, secondo me. Diciamocelo francamente: siamo meno preparati, in generale, ad affrontare le difficoltà climatiche. Essendo abituati ad usare l'auto per praticamente qualsiasi cosa, ma non avendo dimestichezza con il tempo atmosferico avverso e con le cautele che questo impone, il mix che viene fuori è micidiale.

Esempio: le gomme invernali, in caso di gelo e ghiaccio, non servono a nulla. O meglio, sono esattamente come le gomme estive. Le gomme invernali fanno presa solo sulla neve perché hanno un disegno che favorisce l'aderenza alla strada. Purtroppo però sul ghiaccio, che non fa fare presa, si scivola. Quindi bisogna andare molto piano e solo se si è in grado di un completo controllo del mezzo, oltre che dell'abilità di guida necessaria.

Altro tasto: gli anziani e le persone con difficoltà motorie, con il ghiaccio, farebbero bene a rimanere a casa al caldo. Non perché il ghiaccio sia razzista o non rispetti gli anziani, ma solo perché solitamente sono poi quelli che si ritrovano a farsi compagnia al traumatologico, con femori e braccia ingessate. E per uscire un giorno, si rischia di non uscire per trenta.

La neve, poi, andrebbe spazzata e accumulata in posti dove non dà fastidio, e non messa davanti al cancello del vicino che vi disturba con il cane o in mezzo alla strada perché "tanto passerà uno spazzaneve del comune e la farà su". No, perché proprio in quel momento, passerà il 10, e formerà la coda più lunga dall'esodo di ferragosto dell'86...

E, infine, un ultimo consiglio: un po' di freddo non fa male, e anche se i vostri pargoli li lasciate a due metri in più rispetto al banco su cui quotidianamente si siedono, evitate ulteriori disagi e problemi e la circolazione, specie con i marciapiedi intasati di neve, è molto più fluida.

Alla prossima nevicata!

lunedì 16 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 29

Un po' di tranquillità oggi. Ho fatto tutte le mie cose con calma e posso anche rilassarmi un attimo.
Un periodo così di corsa ti fa perdere di vista il resto. Un frullatore dal quale fai fatica ad uscire. Però oggi ho detto stop. Poi voglio uscire presto, voglio fare due passi. Anche se il freddo è pungente, voglio godermi l'aria fresca di questo pomeriggio.

Poi ci sono i saldi, magari trovo qualcosa da mettermi. Non che sia uno che va dietro la moda, ma quanto meno non posso andare vestito con la adamitica foglia di fico. Qui poi in ufficio ci tengono al look. Tutti in completo, camicia e scarpe eleganti. Tutti tirati a lucido, capelli perfetti e scie di profumo. A volte mi sembra di essere il brutto anatroccolo, ma chissene. In fondo quello che conta è la testa e non il pacco regalo in cui è avvolta.

Non capisco infatti tutto questo correre dietro alle mode. Perché la gente dà di matto se non indossa il capo alla moda o non sembra appena uscito da un matrimonio della Regina di Inghilterra? Pensa di essere meno interessante? Meno autoritaria? Meno credibile? Un po' di semplicità non guasta.

Ora, non dico di andare in bermuda e infradito o con i pantaloni stracciati, però credo che quando uno è ordinato e pulito, sia più che a posto. E invece, tutte queste notizie di moda, tendenze, risvoltini da litigata con l'idraulico, camice con il polsino aperto e similari mi danno noia. E la depilazione qui, e la cremina là, e il colore della cipria, fondotinta, cemento, sabbia, calcestruzzo...

Naturalezza. Ci vuole naturalezza. Se una persona è elegante o ha carisma, lo possiede anche in canottiera. Eppure invece questi abiti sembrano delle divise, delle armature. Servono per dare tono, importanza, magnificenza. Anche a chi non ce l'ha. E poi se si pensa che le mode passano, mentre il carattere resta, mi chiedo quanto vadano in crisi le persone che usano la moda per nascondere le loro pochezze. Mah. Che vita triste che fanno. Io invece mi compro una bella camicia, solo perché una di quelle che ho ha un polsino un po' consunto dai lavaggi. Poi se trovo qualcosa di adeguato per uscire alla sera, ben venga. Magari qualcosa per una occasione speciale... per invitare qualcuno a cena... magari l'abito in quel caso aiuta un po'...

venerdì 13 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 28

Una bella mattinata fresca oggi. Fresca in senso ironico: non c'è un'anima viva e girano solo pinguini. Però a lavorare ci devo arrivare, volente o nolente. Quindi mi avvio, imbacuccato tipo Totò e Peppino all'arrivo a Milano. E oltretutto si scivola anche un po’ con il ghiaccio notturno sui marciapiedi. Stai a vedere che diventa una comica davvero.

Sembra tempo di neve, anche se il cielo non ne vuole sapere di fioccare. Il cielo è come se fosse avvolto in un blocco di ghiaccio, fermo, freddo e immobile. A me piacerebbe un po' di neve, anche se so che in città fa più danni che altro. Appena cade qualcosa dal cielo, la gente diventa matta. Qualsiasi cosa cada, che sia acqua o un meteorite.

Però l'aria fresca mi aiuta a svegliarmi e a farmi entrare in azione. Anche perché se non accelero il passo, rischio di congelarmi. Il movimento mi scalda e piano piano mi abituo al clima. E torno a pensare alle solite note e presentazioni da scrivere, alle chiamate che mi aspettano e ai lamenti da freddo dei colleghi di ufficio.

Però quanto sarebbe bella la neve: una coperta bianca, che mette tutto in silenzio. Le impronte che lasci dietro di te ad ogni passo. Tutto che assume un unico colore. E rincorrerti con qualcuno, giocando a palle di neve. Poi intirizziti dal freddo, scappare a casa davanti al camino caldo, con una cioccolata calda. E vedere i fiocchi che cadono, silenziosi, nella notte.

Come al solito la mia vena romantica prende sempre il sopravvento. E invece dovrei essere più pratico e duro. Purtroppo però certi pensieri non li riesco a controllare. Questo clima è una attesa di qualcosa che non arriva. Che però, se dovesse arrivare, mi renderebbe felicissimo. Magari è più vicino di quello che penso, o forse no. Chissà. Meglio essere positivi e sperare sempre che qualcosa di buono succeda.

Magari succede davvero... oh, guarda. E' appena caduto un fiocco...

giovedì 12 gennaio 2017

Cosa succede - il punto della settimana n.9

E come ogni settimana, eccomi con la rubrica "Cosa succede" e ai fatti più curiosi o importanti della settimana.

Partiamo dalla notizia di "cyberspionaggio" compiuto da parte dei fratelli Occhionero, che, grazie a mail contenenti allegati "spyware", sono riusciti o hanno tentato di entrare all'interno dei computer personali di diverse personalità politiche e del mondo degli affari, con l'ottica di usare le informazioni a scopo estorsivo. La notizia è importante perché fa capire quanto sia tecnicamente facile (ovviamente servono conoscenze del campo) e che non servano organizzazioni così ampie per poter violare la privacy dei nostri dati personali e di quanto il web possa essere fonte di possibili guai per chi ci si avvicina con troppa leggerezza.

La seconda notizia riguarda la decisione della Corte Costituzionali in merito all'ammissibilità dei Referendum sul Jobs Act, fortemente voluti dai sindacati e in particolare dalla CGIL. La Consulta ha bocciato il quesito che mirava ad abolire le modifiche effettuate all'art.18 dello Statuto dei Lavoratori, mentre ha accolto quelli relativo all'allargamento dell''utilizzo dei voucher e al ripristino della responsabilità in solido tra committente ed appaltatore negli appalti (in quanto con la norma in vigore, se l'appaltatore fallisce, i dipendenti dell'impresa posso rivalersi solo su quest'ultimo anche se il committente non ha pagato quanto di spettanza all'appaltatore). Detto questo, questa decisione sarà un forte spartiacque per il mondo del lavoro: si andrà a marcia spedita verso una deregolamentazione molto forte e rapida in caso di respingimento dell'abrogazione dei quesiti o si aprirà una lunga campagna sui temi del lavoro in caso di vittoria del SI al Referendum, volti a verificare se, effettivamente, le tutele dei lavoratori siano o no a rischio. Il mio parere personale è che bisognerebbe limitare l'uso dei voucher a quei lavori veramente occasionali e che riguardano maggiormente i privati (es. colf, baby-sitter, lezioni private), magari escludendone l'uso per le aziende, che così spesso trovano legittimità per forme di lavoro parzialmente in nero o comunque per non fare contratti regolari ai "para-dipendenti". Per l'art. 18, invece, ritengo che sia più una questione di "totem" che non una questione di merito, visto che la recente crisi ci ha dimostrato che, art.18 o no, se una azienda vuole lasciare a casa dei dipendenti fa veramente presto: chiude e riapre due minuti dopo con altra intestazione o, peggio ancora, all'estero. Inoltre, se un datore di lavoro ha un lavoratore che lo fa "guadagnare", non credo che sia nel suo interesse licenziarlo una volta assunto. Quindi spesso questa tutela può andare a difendere categorie di lavoratori meno produttivi.

Ultima notizia che vi sottopongo è di taglio più internazionale e riguarda la "fuga" delle star dal concerto di proclamazione di Trump, tutti timorosi del fatto che la loro partecipazione possa comprometterli con i fan e causare boicottaggi di massa. Credo che questa sia una delle cose più stupide e insensate che si possa pensare. Un conto è non essere d'accordo con il pensiero di un politico ed esprimere il proprio dissenso declinando un invito. Un conto è poi ergersi a paladini della difesa di non si sa bene cosa (ricordo che Trump non è ancora nei pieni poteri) e che quindi al momento ha fatto solo annunci, i quali dovranno poi trovare applicazione nella pratica (e come sempre, tra il dire e il fare... ne sa qualcosa Grillo in questi giorni con il tentativo di "accasarsi" all'Alde all'Europarlamento). Credo che tutte queste star farebbero meglio ad aspettare prima di fare proclami e stracciarsi le vesti. Magari il mostro è meno brutto di come lo si dipinge. Ad maiora!

mercoledì 11 gennaio 2017

Io ero John - Episodio -1001

Che bello, c'è il sole oggi. La mamma mi ha preparato la merendina per l'intervallo e mi accompagna verso la scuola. La mia scuola è molto vicina, devo solo scendere le scale e fare un vialetto.

C'è un bel giardino a forma di montagnola, con il prato verde. A me piace tanto correrci sopra e rincorrere i miei compagni. Anche se poi la maestra ci sgrida, perché siamo tutti sudati e pensa che prendiamo il raffreddore.

La mia scuola è gialla e la mia classe è grandina. Siamo in tanti bambini e siamo seduti su banchi color bianco sporco e sedie con le gambe rosse. Ci sono dei bambini che non ne vogliono sapere di stare seduti, si agitano e vogliono alzarsi, mentre invece io sono bravo e sto seduto al mio banco, ascoltando tutto quello che la maestra spiega. Alzo sempre la mano quando faccio una domanda e mi piace imparare sempre cose nuove.

Quando sono a scuola sono contento, perché mi trovo bene. Anche se poi non vedo l'ora che arrivi l'ora del pranzo, quando torno a casa e la mamma mi fa trovare tante cose buone da mangiare, Mi fa vedere i cartoni e mi coccola, prima poi di riaccompagnarmi a scuola.

A scuola vado anche al pomeriggio, ma la maestra cambia. Ho due maestre: una che mi insegna a leggere e una a far di conto. La maestra che mi insegna a leggere è una signora con gli occhiali, sembra severa, ma in realtà vuole bene a tutti i bambini e ha tanta pazienza. Quella che ci insegna a far di conto, invece, indossa un grembiule azzurro, e ci insegna le cose con degli oggetti e delle cordicelle di cotone. E' divertente, perché facciamo dei cerchi sul banco e poi li riempiamo di oggetti.

Poi, ogni tanto, ci danno dei compiti da fare: lettere da scrivere, operazioni, problemi, una pagina da leggere o una poesia da imparare a memoria. Vedo che gli altri bambini non sono tanto contenti dei compiti, dicono che sono una noia. Io, invece, li faccio tutti perché mi piace studiare e imparare. Poi così la mamma mi fa vedere i cartoni e mi da la merenda.

Chissà se, quando sarò grande, leggerò ancora e farò i conti con la cordicella. Anche se, fosse per me, resterei qui in questa scuola e nel suo giardino, a correre e a stare sempre con i miei compagni di scuola. Mi ha detto la mamma che questa scuola dura 5 anni: mamma mia, è un tempo lunghissimo! Io ora ne ho solo 6...

martedì 10 gennaio 2017

Speciale Cinema - Lo stagista inaspettato

Bentornati con lo Speciale Cinema! A differenza del precedente post, vi voglio parlare non di un film uscito nelle sale in questo periodo (abbastanza anonimi, tranne qualche spunto di cui vi parlerò prossimamente), ma di film che mi sono rimasti piacevolmente in mente, e che possono essere per voi fonte per una visione magari in DVD o in streaming.

In queste vacanze natalizie, è stato riproposto un film a mio giudizio molto godibile: "Lo stagista inaspettato", con Robert De Niro e Anne Hathaway, una commedia gradevole, con un buon cast e una trama che intrattiene senza eccessi.

Il film è del 2015 e narra la storia di Ben Whittaker (Robert De Niro), un attempato manager in pensione, che prima lavorava in una ditta che produceva elenchi del telefono, ormai superati nel mondo tecnologico di oggi. Rimasto vedovo e con il figlio lontano, vive una vita un po' monotona per un uomo abituato a grandi ritmi di lavoro. Un giorno però scopre che una start-up di moda, guidata da Jules Ostin (Anne Hathaway), ha ideato un programma di inserimento di "stagisti senior", predendo persone avanti con gli anni, che possano dare un punto di vista diverso nella "gioventù" della start-up. Jules è una ragazza molto volitiva e tenace, mamma di una bimba e con un marito che ha lasciato il suo lavoro per diventare casalingo, che ha costruito da sola tutta l'azienda, ma ora sente il peso delle responsabilità e l'allontanamento degli affetti più stretti.

Ben verrà assegnato a lei come stagista personale, e, dopo un iniziale incomprensione, pian piano diventerà come un padre e una guida per lei, riuscendo a supportarla nelle scelte più difficili.

Il film gioca molto sul contrasto da "vecchia scuola" e "nuovo che avanza", saggezza e modernità, in quello scontro che a volte pare creare dei muri, ma che invece spesso è foriero di grandi spunti di crescita per entrambi, e addirittura in alcune parti il "vecchio" diventa "cool" agli occhi dei giovani, in quanto Ben rappresenta l'uomo sicuro di se e forte, che non ha bisogno di nascondersi dietro uno schermo per dimostrare quanto vale o farsi valere, pur essendo completamente non a suo agio nella tecnologia di oggi.

Un film carino, per passare una piacevole serata, che fa sia ridere che commuovere, supportato dall'ottima prova dei due attori principali e anche dagli attori secondari, che grazie specialmente alle gag comiche lo rendono molto scorrevole, Ve lo consiglio caldamente, e spero che mi facciate sapere se vi è piaciuto anche a voi. Alla prossima con lo Speciale Cinema!

lunedì 9 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 27

"E' mai possibile? Uno si da tanto da fare e alla fine non va mai bene niente!" sbotta Gregory, con fare tra l'arrabbiato e il preoccupato.

"Che succede?" lo interroga Samantha

"David ha detto che l'analisi che ho fatto non è come la voleva lui... Ci ho perso un sacco di ore di lavoro... Eppure ho fatto tutto quello che mi ha chiesto. Non lo capisco proprio."

"Si vede che non era giornata" esclama Robert, mentre non stacca lo sguardo dallo schermo e ticchetta sulla tastiera.

"Ragazzi, ho bisogno di un caffè!" sentenzia Gregory, e puntuale come il rito del tè delle 5 per gli inglesi, tutti escono dall'ufficio.

Ascoltavo vagamente le loro chiacchiere e lamenti, in quanto oggi ho la testa un po' tra le nuvole. Penso a non so bene cosa, come quando non riesci a focalizzare le idee che hai in mente e spazi senza trovare il punto.

Sarà che il weekend mi ha fatto pensare ad alcune cose del passato, o che mi ha fatto immaginare il mio futuro. A delle cose che vorrei, ma in questo momento mi sembrano lontane. Ho bisogno di parlare con qualcuno.

Chiamo la mia amica Amélie, forse troverà qualche buona parola o consiglio. E magari le chiedo se Babbo Natale le ha portato qualche miglioramento ai suoi acciacchi.

"Ciao Amélie, come va?"

"Ciao John, insomma, come sempre i dolorini non mi lasciano in pace. Tu invece? Non mi sembri molto contento"

"Eh, lo sai, sono sempre i miei soliti pensieri che mi ronzano intorno"

"Dovresti smettere di pensare" sentenzia "Cerca di fare qualcosa che ti distragga e non stare troppo su cose che alla fine ti fanno stare male e basta"

"Lo so" ribatto "Ma queste cose mi fanno stare male, o meglio non mi fanno vivere con lucidità il mio presente"

"John, il passato a volte quando torna fa male. Ma è passato. Lo devi lasciare dove è e non pensarci. Bisogna andare avanti, con le proprie forze"

"Hai ragione Amélie, hai proprio ragione"

"Bravo. Ora fai una bella pausa anche tu, che mi sembra che lavori fin troppo, e ti distendi i nervi. Così sei più rilassato e non pensi più a..."

"A chi?" la interrogo

"John, dai, lo sai benissimo... Te lo leggo dal telefono..."

"Si nota così tanto?"

"Si. Smetti di pensare... Bruci solo neuroni. Anzi, usali per trovare un ristorante, che andiamo con il gruppo a mangiare qualcosa nel weekend. Così ti distrai..."

"Grazie Amélie, trovi sempre il modo di tirarmi su..."

"Grazie a te che mi stai ad ascoltare. Ora torno al lavoro, se no mi licenziano!"

"Hai ragione, mi scordo sempre che siamo in ufficio. Dai ci sentiamo per la cena."

"Ok, ciao John"

"Ciao Amélie" e riattacco.

Ha ragione, comunque. Ha proprio individuato la fonte dei miei pensieri. Bisogna che penso ad altro...

venerdì 6 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 26

E' arrivata la Befana. E' strano pensare a una vecchina che, a cavallo di una scopa, porta dolciumi e carbone ai bambini in giro per il mondo. In un mondo dove, apparentemente, nessuno ti regala niente, è qualcosa di veramente incredibile.

Vi chiedete se credo alla Befana? Si, ci credo. Ah, ma non nel senso che intendete voi. Lo so che non esiste la vecchietta che porta i doni. Credo nel suo messaggio, nella speranza e nella gioia che regala ai bambini, ma anche agli adulti.

E ogni tanto, anche a quel piccolo pezzo di carbone. Perché tutti, durante l'anno, sicuramente qualcosa di non buono o bello lo facciamo, sia noi stessi che a qualcuno. E lei ce lo ricorda, con quel pezzettino nero, a volte fatto di zucchero, come un ammonimento a non ritrovarlo l'anno successivo.

Lo spirito però che emana questa ricorrenza è positivo, di gioia... E' anche più semplice del Natale, più delicato, perché con veramente poco, due caramelle e due cioccolatini, si può fare festa. Non si rincorre lo stupire, ma il vero condividere e il vero regalare sorrisi.

Mia sorella Joy è contenta di quanto ha ricevuto: una calza piena di cioccolatini e caramelle, tutte con i gusti che piacciono a lei. Anche se è già grande, vedo nei suoi occhi la stessa luce di quando era piccola, e appendeva il calzino con la molletta vicino alla finestra, emozionandosi con stupore quando il giorno dopo lo trovava gonfio di cose buone.

E' quello sguardo che mi fa capire quanto questa festa sia bella, quanto sia importante, quanto sia da tramandare. Ormai magari è tardi, ma per l'anno prossimo fate una cosa: regalate una "calza" a chi volete bene. Una cosa magari anche piccolissima, ma fatela con il cuore. E vedrete anche voi quella luce negli occhi. Buona Befana a tutti...

giovedì 5 gennaio 2017

Cosa succede - il punto della settimana n.8

Bentornati con la mia classica rubrica "Cosa succede", piccolo riepilogo di alcuni fatti accaduti nella settimana. Non perdo tempo in preamboli, ma parto subito con gli argomenti del post.

Purtroppo sono di nuovo a parlare di attacchi terroristici: in Turchia un attentato la notte di Capodanno, ha causato la morte e il ferimento di decine di persone ad opera un terrorista, seminando il panico in un locale alla moda. Come sempre è difficile controllare queste "schegge impazzite", che colpiscono quando e dove meno ce lo aspettiamo, e diventa quasi impossibile controllare qualsiasi posto "sensibile". L'unica speranza, credo, sia il non piegarci a questa violenza, e continuare a vivere e a non autolimitarci, perchè è questo che i terroristi vogliono. E non dobbiamo dargliela vinta.

Passando a un argomento più economico, l'agenda "protezionistica" di Trump comincia a prendere forma: la Ford, infatti, ha rinunciato all'apertura di un nuovo stabilimento in Messico, dirottando metà della somma (circa 700 milioni di dollari) nell'allargamento di uno stabilimento negli USA, che costruirà auto elettriche e a guida autonoma, creando in prospettiva 700 nuovi posti di lavoro.
Tutto questo è avvenuto in concomitanza di un tweet del magnate, il quale criticava la General Motor, rea di spostare la produzione di auto in Messico, minacciando di introdurre dazi più elevati per i beni prodotti oltre confine. Questo passo mira a una logica di difesa della americanità, che può sembrare un po' anacronistica in un mondo globalizzato, ma che forse un minimo tanti stati europei dovrebbero cominciare a valutare. Infatti l'impoverimento di tanti paesi europei del Mediterraneo è dovuto anche alle delocalizzazioni delle aziende, che spostano manodopera e ricchezza in altre nazioni, con tutte le problematiche che conosciamo (direi che Almaviva da questo punto di vista sia l'esempio più ravvicinato e calzante in Italia).

Ultimo tema riguarda la polemica innestata dalla proposta di Beppe Grillo di istituire una "giuria popolare" che valuti le notizie proposte da tutti i media e che vada a sanzionare, con pubbliche scuse, tutti quei giornali e testate che forniscono notizie false o costruite ad arte. Il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana ha risposto che denuncerà Grillo per diffamazione, in quanto non può permettersi di dire che il suo tg sia un confezionatore seriale di bufale. Credo che il tutto vada riportato a uno scambio più civile. Purtroppo oggi, grazie soprattutto alla "viralità" del web, è facile che notizie che hanno un fondo di verità vengano ingigantite o utilizzate ad arte per sostenere tesi che sono fuori da quei contesti, o che si creino ad arte con il solo scopo di ottenere "click" funzionali a raccogliere soldi da sponsor e pubblicità sui vari siti. Questo è il vero tema: controllare che chi pubblica le notizie sia persona veramente informata sui fatti e che non speculi su queste, irrogando sanzioni giuste nel caso le notizie si dimostrino manifestamente infondate. Altrimenti il diritto di informazione dei cittadini rischierebbe di essere "filtrato", e ricordiamo in alcune epoche questo che cosa ha comportato.

Alla prossima puntata. Ad maiora!

mercoledì 4 gennaio 2017

Io sarò John - Episodio 1001

"Mr. Blake, c'è Mr. Jefferson in attesa"

"Grazie Bob, fallo pure entrare".

Entra Mr. Jefferson, sempre elegante, anche se ormai i segni dell'età sono evidenti.

"E pensare, John, che qualche anno fa eravamo a parti invertite"

"Mr. Jefferson, da lei ho avuto fiducia, ed oggi se mi ritrovo al suo posto, è un po' anche merito suo. Anche se c'è farina del mio sacco".

"Chi l'avrebbe mai detto? Quando sei entrato in questa azienda eri un semplice contabile, ed oggi, piano piano, sei arrivato qui".

"Mr. Jefferson, mi creda, non è stato per niente facile. Lo sa che per arrivare qui ci vuole costanza e pazienza, e vanno ingoiati tanti rospi e amarezze. E, mi creda, fosse stato per me, mi sarei accontentato anche di un posto più basso. Io lavoro per vivere, non vivo per lavorare."

"John, è proprio questa filosofia che ti ha portato qui. L'esempio che hai dato a tanti colleghi, che magari stanno fino a tardi in ufficio, ma leggono il giornale e non portano risultati. Invece tu hai sempre fatto le tue cose con senso di responsabilità. Hai commesso anche i tuoi errori, è vero, ma te ne sei sempre assunto la responsabilità e trovato un rimedio. E tutto questo continuando a vivere la tua vita. Ti fa onore."

"Grazie Mr. Jefferson. Ora mi dispiace, ma purtroppo il dovere mi chiama. Voglio finire presto, perchè il "capo" mi aspetta..."

"Donna fortunata la tua, John. Ha trovato un uomo davvero speciale."

"Si sbaglia, Mr. Jefferson. Sono io il fortunato ad averla incontrata, dopo averla tanto sognata e desiderata. E adesso, se sono felice, lo devo anche a lei."

"Ti lascio John allora. Continua così!"

"Grazie, Mr. Jefferson. Alla prossima occasione."

E così uscì dal mio ufficio. E pensare che qualche anno fa mi incuteva timore e soggezione. Anche se devo dire la verità, anche adesso un certo senso di rispetto reverenziale me lo trasmette. Però ormai sono io, al timone. E devo guidare la nave in porti sicuri. Però adesso scusate, ma qualcuno mi aspetta a casa...

martedì 3 gennaio 2017

L'anno che verrà... sul blog!

Intanto buon inizio d'anno a tutti i lettori! Come avete visto, John e le sue storie hanno aperto il nuovo anno del blog. Vi ringrazio per quanti mi hanno letto finora e spero che il vostro interesse continui anche nel nuovo anno.

Vi cerco di dare qualche anticipazione di quanto proporrò quest'anno, anche se come sempre qualche novità sarà possibile anche in corso d'opera.

Intanto ovviamente partiamo proprio da lui, John: continueranno i suoi episodi, che stanno sempre più interessandovi e vi anticipo che su di lui ci saranno prossimamente due novità importanti... Ma ovviamente non vi anticipo nulla e vi lascio la sorpresa!

Per questa settimana quindi avremo ancora John e il classico appuntamento con il "Cosa succede". Da lunedì, invece, torneranno alcune rubriche come "Machissenefrega" e "Speciale Cinema", per darvi qualche aggiornamento su argomenti meno "seriosi".

Poi torneranno i post di politica e costume, tutto sulla base di quanto offrirà l'attualità. 

Approfitto anche per ringraziare tutti coloro che commentano i miei post, li condividono sui social e fanno conoscere il mio blog ai loro amici, parenti, conoscenti. Grazie veramente tanto. Mi date la spinta per continuare a scrivere!

Detto tutto questo, rinnovo gli auguri e spero di continuare ad avervi come lettori!

lunedì 2 gennaio 2017

Io sono John - Episodio 25

"Buon Anno!" almeno oggi l'accoglienza è diversa dal solito buongiorno.

Un anno nuovo è iniziato, ma al lavoro tutto è come prima. Solite scartoffie e scatoloni tra le scrivanie e soliti colleghi che entrano alla spicciolata, mentre io sono già in attività da un po'.
In questo momento mi chiedo se il calendario ha davvero girato pagina o se mi ritrovo in una specie di dimensione parallela dove vivo sempre lo stesso giorno in loop.

Comunque, vediamo cosa il nuovo anno ci propone. Magari cambia qualcosa...

"Oh, no" esclama Gregory "Mi è scaduta la password! E' tutto bloccato, ora come faccio? Devo fare le mie cose, se non riesco poi mi tocca stare fino a tardi, aiuto!"

"Non farla tragica" risponde Samantha "Basta solo reimpostarla, due minuti ed è tutto fatto"

"No, ecco vedi. Il nuovo anno è già cominciato male... Brutto presagio! Lo sapevo, che schifo" Gregory sta per scatenare l'ansia all'ennesima potenza.

"Su dai, calmati! Non succede niente" interviene Robert, alzando leggermente lo sguardo dallo schermo del telefonino.

"No, non mi calmo, sempre a me tutte queste cose, il pc ce l'ha con me... Non è possibile" ormai per Gregory serve il sacchetto di carta.

A questo punto io mi alzo, mi avvicino alla scrivania di Gregory, guardo la tastiera, premo il tasto del blocca maiuscole e dico solennemente: "Apriti sesamo!"

Gregory reinserisce la password e "magicamente" tutto torna a funzionare.

"John, ma come hai fatto? Sei un mago!" esulta Gregory.

Io, senza rispondere se non con un sorriso beffardo, torno al mio posto, ritornando a picchiettare i tasti del mio pc.

"Bene, direi che per riprendermi, mi ci vuole un bel caffè... chi viene con me?" chiede Gregory.

"Io, io, io" tutti in coro rispondono. E prendendo la via della porta, escono dall'ufficio.

Per fortuna che anno nuovo, vita nuova. Qua mi sembra che, come dicevo all'inizio, la vita sia sempre quella. Ma a volte basta poco per cambiare le cose, e non è detto che, in qualche modo, la piccola scintilla arrivi, e mi faccia svoltare veramente.

Per il momento, mi torno a concentrare sul lavoro... e sapete cosa vi dico? Quando tornano, il caffè, me lo vado a prendere io...