giovedì 5 gennaio 2017

Cosa succede - il punto della settimana n.8

Bentornati con la mia classica rubrica "Cosa succede", piccolo riepilogo di alcuni fatti accaduti nella settimana. Non perdo tempo in preamboli, ma parto subito con gli argomenti del post.

Purtroppo sono di nuovo a parlare di attacchi terroristici: in Turchia un attentato la notte di Capodanno, ha causato la morte e il ferimento di decine di persone ad opera un terrorista, seminando il panico in un locale alla moda. Come sempre è difficile controllare queste "schegge impazzite", che colpiscono quando e dove meno ce lo aspettiamo, e diventa quasi impossibile controllare qualsiasi posto "sensibile". L'unica speranza, credo, sia il non piegarci a questa violenza, e continuare a vivere e a non autolimitarci, perchè è questo che i terroristi vogliono. E non dobbiamo dargliela vinta.

Passando a un argomento più economico, l'agenda "protezionistica" di Trump comincia a prendere forma: la Ford, infatti, ha rinunciato all'apertura di un nuovo stabilimento in Messico, dirottando metà della somma (circa 700 milioni di dollari) nell'allargamento di uno stabilimento negli USA, che costruirà auto elettriche e a guida autonoma, creando in prospettiva 700 nuovi posti di lavoro.
Tutto questo è avvenuto in concomitanza di un tweet del magnate, il quale criticava la General Motor, rea di spostare la produzione di auto in Messico, minacciando di introdurre dazi più elevati per i beni prodotti oltre confine. Questo passo mira a una logica di difesa della americanità, che può sembrare un po' anacronistica in un mondo globalizzato, ma che forse un minimo tanti stati europei dovrebbero cominciare a valutare. Infatti l'impoverimento di tanti paesi europei del Mediterraneo è dovuto anche alle delocalizzazioni delle aziende, che spostano manodopera e ricchezza in altre nazioni, con tutte le problematiche che conosciamo (direi che Almaviva da questo punto di vista sia l'esempio più ravvicinato e calzante in Italia).

Ultimo tema riguarda la polemica innestata dalla proposta di Beppe Grillo di istituire una "giuria popolare" che valuti le notizie proposte da tutti i media e che vada a sanzionare, con pubbliche scuse, tutti quei giornali e testate che forniscono notizie false o costruite ad arte. Il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana ha risposto che denuncerà Grillo per diffamazione, in quanto non può permettersi di dire che il suo tg sia un confezionatore seriale di bufale. Credo che il tutto vada riportato a uno scambio più civile. Purtroppo oggi, grazie soprattutto alla "viralità" del web, è facile che notizie che hanno un fondo di verità vengano ingigantite o utilizzate ad arte per sostenere tesi che sono fuori da quei contesti, o che si creino ad arte con il solo scopo di ottenere "click" funzionali a raccogliere soldi da sponsor e pubblicità sui vari siti. Questo è il vero tema: controllare che chi pubblica le notizie sia persona veramente informata sui fatti e che non speculi su queste, irrogando sanzioni giuste nel caso le notizie si dimostrino manifestamente infondate. Altrimenti il diritto di informazione dei cittadini rischierebbe di essere "filtrato", e ricordiamo in alcune epoche questo che cosa ha comportato.

Alla prossima puntata. Ad maiora!

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