domenica 19 ottobre 2014

80 euro fanno la felicità?

Si fa un gran parlare delle iniziative del nostro Governo per restituire poter d'acquisto alle nostre tasche.

Partiti dai famosi 80 euro (che in realtà 80 euro non sono, ma questo non diciamolo a nessuno...), si è arrivati alla mossa del TFR in busta paga.

Proprio l'altro giorno una mia collega mi ha chiesto cosa convenisse fare: prendere o aspettare?

La mia collega è sotto i 30 anni e non ha ancora impegni di famiglia, e la sua domanda mi ha destato curiosità.

Credo che un giovane nella sua condizioni non dovrebbe fare altro che capire che la proposta del sig. Renzi è quantomeno ridicola.

Mette una ipoteca negativa sul mio futuro quando, vecchissimo forse pensionato, non avrò che il 50% del mio ultimo stipendio.

Si sa che a spendere di più si fa presto, è a fare economie che si fa fatica (vedi spending rewiev)...

C'è anche chi potrebbe dire "tanto la pensione non la vedrò mai, quindi tanto vale prenderli subito".
Il TFR è una istituzione solo italiana, infatti nel resto d'Europa non esiste. Diciamo che però è quella forma di risparmio/forma di investimento che i nostri padri hanno inserito in un'ottica di poter fare investimenti per l'azienda (e quindi arricchirla e farle produrre più reddito) a fronte del posticipo da parte dei lavoratori a una parte della loro retribuzione, remunerata con un tasso legato all'inflazione e una rivalutazione annuale.

Credo che i 100 euro al mese, che mediamente percepiranno coloro che volontariamente aderiranno a questo anticipo, non risolveranno i problemi di chi non arriva a fine mese.
Lo stimolo ai consumi dovrebbe essere dato creando le condizioni per spendere e cercando di creare strumenti duraturi. L'incertezza sul futuro è il peggior nemico dei consumi: non spendo oggi per la paura di quello che potrebbe succedermi domani.

Il fatto è che allo stato attuale tutte queste riforme sono provvisorie e non stabili, e quindi l'effetto sarebbe quello di un eventuale risparmio delle cifre o, nel caso del TFR, se lo devo risparmiare, tanto vale non aderire. Ci pagherei più tasse e ci perderei la rivalutazione annuale.

Che sia il caso che il sig. Renzi si faccia venire qualche altra buona idea?

Il modo sarebbe vincolare l'uso delle somme agli effettivi consumi... e se facessimo uno sconto fiscale sulla base di quanto ho consumato rispetto a un paniere di beni?

Della serie, se ho consumato recupero una percentuale di quanto ho speso... vuoi vedere che recupero anche in parte l'evasione fiscale?

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