venerdì 10 marzo 2017

Io sono John - Episodio 42

Salgo, come ogni mattina, le scale che mi portano in ufficio. Mi rendo conto, ogni giorno che passa, che ormai è un gesto a cui non do nessuna importanza, come se queste scale non esistessero. Forse sono talmente assorto nei miei pensieri o nelle pratiche dell'ufficio che mi ritroverò davanti di lì a poco, però tutta la strada che ogni mattina a piedi compio per raggiungere la sedia della mia scrivania è un dettaglio evanescente.

Seppur cambiano le stagioni, i colori, i momenti e le vetrine dei negozi del viale, a me sembra sempre di percorrere la stessa strada. Uguale. Fatta anche degli stessi visi frettolosi del mattino presto o tranquilli passeggiatori del tardo pomeriggio.

Voi direte: tutta questa importanza a una strada? A un dettaglio di così poco conto? Per me non lo è. O meglio: sono una persona a cui piace osservare le cose, vedere come mutano e cambiano nel tempo. Notare quelle piccole differenze, anche minime, che però a volte si tramutano in scoperte ed emozioni. Come un disegno, una foglia che cade, il primo fiocco di neve dell'inverso, il caldo sole che tramonta in estate. 

E invece, in questo momento della mia vita dove tutto è un po' di corsa, ho perso questi momenti. Semplici. Veri. Autentici. Che mi piace godere in solitudine. Ma in alcuni casi anche in compagnia.
Perché le emozioni, si sa, le danno le piccole cose. I piccoli gesti. Quelli più spontanei e naturali. Senza secondi fini.

Spesso non li apprezziamo in pieno, ma dovremmo farlo di più. E goderne il più possibile. Perché potrebbero non tornare o farsi attendere. E infatti ho deciso. Mi fermo, ridiscendo le scale, esco dal portico e guardo il cielo. Oggi è luminoso e azzurro. L'aria è frizzante. E spero che qualcuno, che sto pensando, in questo momento guardi il mio stesso pezzo, piccolo, di cielo sereno...

2 commenti:

  1. Risposte
    1. John lo è... ma spesso non viene apprezzato in pieno per questo... e forse lo nasconde un po'...

      Elimina