giovedì 30 ottobre 2014

L'allegro chirurgo

Vi posto una notizia curiosa...

http://www.corriere.it/esteri/14_ottobre_30/papa-dell-allegro-chirurgo-non-ha-soldi-farsi-operare-24049b7a-6017-11e4-b0a9-d9a5bfba99fb.shtml

Come in una sorta di nemesi beffarda, l'inventore di uno dei giochi di società più famosi del mondo vive in condizioni di indigenza, e non può permettersi una operazione che potrebbe salvargli la vita.

A volte si pensa che il creatore di un gioco in automatico viva come un pascià sotto una palma, in realtà la sorte è spesso molto più amara.

In tanti nella storia hanno avuto idee brillanti, salvo poi venderle per un tozzo di pane oppure doverlo fare a malincuore perchè non si avevano i capitali necessari per avviare una attività redditizia...

Questo mi ricorda la situazione di tanti giovani italiani, con idee brillanti ma con nessuno che dà loro credito. Si, ci sono incubatori di start-up e finanziamenti regionali ad hoc, ma credo che quella voglia di rischiare tipica di una economia in fermento sia venuta meno...

E pensare che anche Steve Jobs e Bill Gates hanno cominciato da un garage... ma in Italia non sarebbe possibile: finanza, Asl, Comune e chi più ne ha più ne metta ti verrebbero subito a farti visita, per farti rendere conto che per stare dietro a loro, non hai più tempo per seguire la tua idea...

30 anni di Modena...

Sono 30 anni che sono abitante di questa città...
In 30 anni di cose ne succedono, e Modena non è stata indenne al tempo.

Purtroppo il cambiamento è stato in peggio. Il mio ricordo della città quando ero bambino era di strade pulite, gente operosa che si dava da fare, magari non con quel calore e colore delle città del sud, ma che aveva rispetto degli altri, e che sentiva Modena parte di casa sua. E come tale la rispettava.

Anche all'epoca non è che non ci fossero problemi: abitavo nella zona tra stadio e stazione autocorriere, e mi ricordo della vecchia paninoteca che aveva sede proprio in stazione, e che era il ritrovo di ragazzi ma anche dei primi consumatori di eroina, quelli che ti chiedevano le mille lire per prendere l'autobus per lo sballo.

Però Modena aveva un altro sapore, un altro colore... Sentivi quasi un calore che ti coccolava, che ti dava allegria anche nei giorni di nebbia, perchè quella città era piccola e a misura d'uomo.

Forse quando si è bambini e si vive una infanzia felice si tende a mitizzare un po' il passato, specie se il presente appare sporco e inquinato, pieno di maleducazione e inciviltà.

Quest'ultima non è da addebitare ai "nuovi modenesi" (cioè gli stranieri), ma ai modenesi stessi.
Che non hanno più rispetto per la loro città, che si sono rinchiusi nei loro cantucci e nei loro orticelli per difendere interessi di pochi, che si lasciano comandare da chi ha tutelato e rafforzato il suo potere economico a scapito della ricchezza sociale, che ha tolto agli altri per mantenere la ricchezza per se.

Modena sta perdendo il treno della modernità, il treno dell'innovazione, il treno per uscire dal luogo comune e miope della provincia, per rilanciarsi come smart-city, intesa come città a misura del cittadino e di chi deve viverla, pulita e ecologica, dove ci siano opportunità economiche per tutti e non solo per gli "amici di", dove c'è un centro che vive e non è abbandonato a favore di centri commerciali, dove non esistono scuole con il 70% di stranieri perchè così lì danno meno fastidio, dove non esistono quartieri ghetto decadenti... Dove un attore nazionale della GDO possa aprire un punto vendita nuovo e moderno (con costruzione di polo scolastico annesso) senza che una catena amica lo blocchi con la complicità del Comune.
Dove una piccola cartolaia di quartiere non sia costretta a chiudere perchè mettono tutto il parcheggio a pagamento...

Il mio è un sogno o forse tra 30 anni potrò vivere in una città così?

mercoledì 29 ottobre 2014

Renzi vs. Sindacati

Ieri sera ho seguito alcuni spezzoni di DiMartedì, il programma di approfondimento politico di Floris su La7.

Mi sono particolarmente interessato all'intervista al segretario della Cgil Camusso, la quale dava una sua visione dello scontro verbale a distanza tra Renzi e i sindacati.

Stiamo assistendo a qualcosa di anacronistico: un partito accreditato di più del 40% dei consensi, il quale si divide sulla manifestazione del sindacato, a lui teoricamente più vicino, perchè il leader del Pd non lo ritiene una controparte da considerare in sede di stesura della manovra economica e, cosa ancora più rilevante, del Jobs Act (o per i non anglofoni riforma del mercato del lavoro).

Secondo me la verità sta nel mezzo, come in tutte le cose di buon senso.
Se si vuole fare una qualsiasi manovra economica o riforma del mercato del lavoro il confronto con i rappresentanti dei lavoratori sono necessari e direi quasi obbligatori.

Il problema è chi rappresenta oggi i lavoratori: i sindacati di oggi appaiono spesso lontani dalla realtà, difensori di idee che hanno ormai 40 anni e non sono più attinenti al mondo del lavoro di oggi, dove si tutelano in pochi e si lascia in balia degli eventi la maggioranza, spesso giovani che non trovano così una loro dimensione.

E' però sbagliato anche da parte di Renzi dire che non esiste più il posto fisso e che bisogna chinarsi alle logiche di licenziamenti facili.

Il mercato del lavoro andrebbe riformato in senso di flessibilità nella continuità: se perdo il lavoro devo avere un mercato che nel giro di poco me ne possa offrire un altro, e nel periodo in cui rimango a casa avere un sussidio che mi permetta una vita decorosa. Se rifiuto il nuovo lavoro, perdo il sussidio.

Credo che una azienda, se ha un lavoratore bravo e capace, non lo licenzierà mai, perchè non è suo interesse farlo. Bisogna però intervenire nella riduzione del cuneo fiscale del costo del lavoro, riducendo le tasse che gravano sul datore di lavoro, il quale avrebbe anche come effetto non secondario la riduzione dei prezzi. L'importante sarebbe veicolare la riduzione del cuneo a nuove assunzioni, in una logica dove ti diminuisco le tasse se assumi e fai crescere forza lavoro (e indirettamente lo Stato recupererebbe parte del cuneo diminuito).

Capisco che però il sig. Renzi debba risponde alle istanze di Marchionne e dei pseudo capitani di industria che stanno delocalizzando solo per vedere aumentare i loro dividendi.

lunedì 27 ottobre 2014

2cellos

Un semplice post per farvi conoscere questi due musicisti, se non li conoscete già...

https://www.youtube.com/watch?v=Mx0xCI1jaUM


Per me sono semplicemente fantastici!

Tanto rumore per nulla...

Oggi mi sono imbattuto in questo articolo:

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/10/27/news/cimeli-nazisti-polemica-al-mercato-1.10188962

ora voglio capire che ancora il sentimento anti-nazista e pro-ebrei sia ancora forte, e ci fanno tornare alla mente barbarie che speriamo non si ripetano mai più (anche se in realtà accadono ancora oggi).

Ma le prese di posizione appaiono francamente esagerate. Se si andasse in una qualsiasi fiera di militaria d'Italia ci si imbatterebbe in centinaia di banchi che vendono questi articoli, senza che questo scateni sequestri di massa e allontanamento al confino dei venditori che fanno apologia...

Ci sono persone che non perdono occasione per farsi notare, senza capire che questi articoli sono testimonianze, che attorno a loro c'è un grande collezionismo, e che nascondere e censurare non porta a nulla, se non a fomentare quelle sacche di odio che ancora oggi sono sopite, ma pronte a rialzarsi.

Non credo che il venditore in oggetto andasse in giro per il mercato ad idolatrare il nazismo e a sbeffeggiare gli ebrei... se lo avesse fatto sarei il primo a dire che l'allontanamento immediato sarebbe stato la mossa più saggia.

L'intervento degli agenti di polizia municipale appare inoltre inopportuno e non giustificato, visto che reato non c'era.

Gli stessi si dovrebbero invece occupare dei veri reati che si perpetrano ogni giorno, a mercati dove vengono venduti articoli pericolosi per la salute, cibi avariati e dove vengono violate normative comunali sul commercio.

Chi non gradiva lo spettacolo, poteva girarsi dall'altra parte e non acquistare...

Destra e sinistra... fine di un mondo

Destra e sinistra oggi sono delle definizioni che hanno ancora senso?

Secondo me no... o meglio sono etichette che ti si mettono addosso e dietro le quali si nascondono persone che in realtà sono valide e agiscono con passione...

Parto da Sel, un partito che per molti detrattori è diventato il partito degli omosessuali, in quanto il loro rappresentante primario, Nichi Vendola, ha costruito molte sue battaglie difendendo questa sua identità, a scapito di altre idee che lui ha portato in campo.
Come avete potuto ben capire io sono all'opposto di queste idee, ma se penso che dentro questo partito ci sono persona come mio cugino Enrico Monaco (che non è solo perchè è mio cugino stimo), coordinatore provinciale di Sel a Modena, e vedo la passione che ci mette in quello che fa, capisco che ancora qualcuno che ci crede esiste. E fa piacere poter confrontarsi...

Così come mi piace confrontarsi con il mio collega Marco Rabboni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Modena, anche lui con idee a volte diverse dalle mie, ma con cui ci si può confrontare e parlare di quello che si può fare per migliorare quello che ci circonda.

E vorrei ricordare un uomo che ci ha lasciato da poco, Mauro Manfredini, leghista, l'unico per cui ho votato Lega quando si candidò a sindaco di Modena con poca fortuna, un uomo che nonostante la malattia fino all'ultimo giorno ha portato avanti le sue idee, giuste o sbagliate che fossero, ma con la passione di un ragazzino.

Sono le persone come loro che mi fanno capire che anche io devo lottare per quello in cui credo, e dare il mio piccolo contributo a questa realtà con la mia piccola voce di questo blog, nella speranza che un giorno intorno a me si crei un movimento di idee e persone che vogliano veramente cambiare le cose, indipendentemente dal colore politico, ma confrontandosi e cercando di ribaltare lo status quo e ridare finalmente in mano il potere ai cittadini che hanno diritto di scegliere...

Bce... stress test... the day after

Ieri avevo già postato un mio commento sugli stress test della Bce.

Oggi ho letto diversi articoli di analisi approfondita e la Borsa ha pesantemente punito le banche che non hanno superato i test (Mps e Carige), e comunque tutto il settore è stato venduto.

Quello che emerge di più nei commenti ed è evidente agli occhi di tutti che ad andare in crisi sono state le due banche apparentemente più al servizio della politica, come avevo già espresso ieri.

E' innegabile il ruolo di Mps nella finanza rossa toscana, vero e proprio centro di potere del quale tutti hanno beneficiato negli anni: enti locali, coop, fondazioni e associazioni.

Nei commenti dei senesi si sente la voce di chi è stato scippato di qualcosa che era di loro proprietà, simbolo della ricchezza e indipendenza di una città intera, famosa per il celebre Palio e per aver dato i natali al Monte ad oggi la Banca in attività più vecchia. Il vecchio monte di pietà dove i pastori conferivano i greggi a pegno nei periodi di scarsa produzione con la speranza di poterli riscattare con la bella stagione.

La banca poi si è evoluta grazie allo sviluppo dei ricchi mercanti fiorentini, vere potenze che prestavano soldi a tutti i sovrani d'Europa...

Il resto è storia recente: nel dopo-guerra la banca diventa il centro nevralgico dell'economia Toscana rossa, con la potente Fondazione e le allegate realtà enti locali che indirizzano e comandano l'Istituto dando poltrone suddivise sulla base delle correnti del PCI.

Poi arriva la scalata ad Antonveneta, pagata uno sproposito, le difficoltà, i derivati che hanno ucciso il meraviglioso gioiello dell'economia di questa parte di Italia.

E adesso i due al comando stanno cercando di salvare il salvabile, anche se appare abbastanza chiaro che serviranno interventi radicali e ancora dolorosi per gli azionisti.

Carige è più o meno la stessa storia, cambia la città (Genova) ma non il colore politico...

Ora non voglio arrivare a dire come ha fatto un quotidiano oggi che hanno fallito le economia rosse, ma è chiaro che dove la banca è più asservita alle logiche di gruppi politici, esse hanno avuto più difficoltà.

Forse è ora che le banche cambino la loro visione del mondo, aprendosi veramente alle istanze dell'economia reale e meno alle poltrone e ai salotti della politica...

domenica 26 ottobre 2014

BCE... Stress test...

Oggi sono uscite le pagelle della BCE sui vari Istituti Europei...

Non vi posto link, perchè quasi tutti i giornali ne parlano a vario titolo...

I risultati potrebbero apparire abbastanza scontati, tranne forse per l'entità delle somme richieste al Monte dei Paschi.

Non mi sbilancio oltre, perchè sono interno a queste cose e qualche mio commento potrebbe essere interpretato come di parte o votato a screditare la concorrenza, cosa che la mia etica professionale non contempla.

Queste simulazioni sono necessarie per capire quale sia la solidità delle banche e quanto possano resistere a un eventuale shock economico. Poi si può discutere se quanto valutato sia troppo o troppo poco realistico ed efficace, ma credo che valutare gli attivi degli Istituti e la loro capacità di resistere a crediti che si deteriorano sia quanto meno necessario per non trovarsi a ripetere errori del passato.

Spiace vedere che le banche più in difficoltà sono proprio le popolari e le banche a vocazione locale, forse perchè il loro ruolo di banche del territorio porta a volte a non valutare correttamente la solvibilità di determinati clienti o sono influenzati da fattori esterne alle stesse.

Credo che oggi comunque in molti avranno un quadro più chiaro di come intervenire al fine di sistemare alcune storture del sistema e a rendere le nostre banche competitive a livello europeo e attori economici seri e al passo con i tempi...


I modenesi sono di sinistra...

Incontro per il mio lavoro tantissime persone ogni giorno, e ancora oggi non mi rendo ancora conto di come un modenese medio possa dirsi di "sinistra", sempre che questa dizione sia ad oggi significativa...

Mi correggo infatti, sarebbe meglio dire del PD-PCI-Ulivo-PDS-GAD (chi si ricorda della Grande Alleanza Democratica coniata da Prodi?) eccetera.

Parliamo di alcuni argomenti basici che stanno a cuore a chi è normalmente di sinistra o presunto tale.

Proprietà privata: guai a un modenese a toccargli casa sua... è come se gli togliessi del sangue... cioè si può fare qualsiasi cosa, basta che non tocchi quello che è mio...

Accoglienza: per il punto visto sopra, è lo Stato che deve accogliere chi è in difficoltà, l'importante è che non siano nel mio giardino...

Apertura al diverso: qua siamo proprio lontani... a volte mi chiedo come faccia la Lega Nord a non prendere il 30% qui... è difficile trovare qualcuno a cui l'extracomunitario faccia piacere in giro...

Volontariato: qui mi attirerò un sacco di critiche, ma anche il simbolo della modenesità negli ultimi anni pare che stia sempre più cambiando... Ora se non c'è un tornaconto economico/sociale, molti sono ben lontani dall'avvicinarsi...

So che questo post verrà tacciato di qualunquismo o di fare di tutta l'erba un fascio, ma credo che intimamente molti mi daranno ragione. Il fatto è che se io, che mi ritengo di destra, apertamente dico che guai chi tocca casa mia, non si può accogliere tutti perchè non ci sono risorse, che gli extracomunitari starebbero bene a casa loro ecc. vengo pubblicamente linciato e ribattezzato come "fascista" (e il fascismo è un'altra cosa...). Ma se invece mi comporto in un modo, ma la penso in un altro, allora tutto è lecito.

Quando i modenesi smetteranno di votare solo perchè mio padre e mio nonno votavano così e non si accorgeranno che in realtà la città sta piano piano declinando in un vortice di bruttezza mai visto?

Ormai l'importante è fare politica per il tornaconto personale... Non mi meraviglia infatti che un esponente di un locale circolo del PD mi abbia detto che ormai i giovani che si iscrivono lo fanno solo per vedere di trovare un posticino o di lavoro o per prendere qualche favore personale, e che siano sempre meno quelli che lo fanno per pura passione, e sono prontissimi anche a cambiare partito o sponda pur di raggiungere quello che si sono prefissati...

Aprite gli occhi... e non mettetevi la mortadella davanti...

venerdì 24 ottobre 2014

Sprecopoli Baggiovara...

Per la pagina di cronaca modenese, vi propongo questo articolo:

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/10/24/news/baggiovara-si-indaga-sul-centro-servizi-1.10175186

Non entro nel merito delle accuse di Favia, di cui l'articolo dà ampio spazio.

Quello che mi preme sottolineare è come ancora una volta a Modena coinvolte nella questione siano sempre i soliti noti: coop a vario titolo, enti pubblici a targa PD e Università...

Ora mi chiedo: possibile che a Modena solo tramite questi attori si possa fare qualcosa?

Queste coop che sono ovunque, sempre e comunque, occupano ogni spazio in tutti i settori, dal commercio, alla sanità, allo sport, alle costruzioni e chi più ne ha più ne metta.

Il sistema cooperativo di per se è una bella idea: singoli soci si uniscono perchè insieme possono ottenere un vantaggio per tutti sfruttando il potere del gruppo che ha più peso contrattuale (come le vecchie cooperative di consumo nate nelle fabbriche tra Piemonte ed Emilia ai tempi del Regno d'Italia).

Piano piano però questo concetto si è allargato, specie negli anni '80, ed ora le coop sono diventate degli enormi centri economici e di potere, che del vecchio scopo mutualistico sembrano aver perso ogni motivazione.

Forse è arrivato il momento di intervenire in questo senso, capendo se veramente la cooperativa è ancora tale o se invece sia solo un pretesto per avere centri di potere incomprabili perchè tutelati dal principio di voto capitario (una testa un voto)...

La Leopolda delle meraviglie...

In questi giorni a Firenze, in una stazione ferroviaria, si sta svolgendo la kermesse oramai appuntamento fisso della fucina di idee del Premier non eletto Renzi:

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/politica/14_ottobre_24/leopolda-cinque-via-renzi-e891eafc-5b6b-11e4-b7e9-27c4e698cf0d.shtml

Non voglio tanto entrare nei contenuti di un copione già scritto e ben interpretato da tutti i vari attori del sottobosco renziano.

Ma c'è bisogno della Leopolda? O è solo un mega spot elettorale del Premier per far vedere che attorno a lui esiste un consenso delle idee?

Premesso che ognuno è libero di fare e ideare ciò che vuole, credo che quantomeno il sig. Renzi debba chiarire i costi della kermesse a carico di chi sono e se tutti gli invitati prestano la loro opera per puro spirito di amore verso il PD.

E le minoranze del partito come percepiscono questa manifestazione? Come una sfida? Come l'ennesima prova muscolare di un Segretario di slides?

Renzi molti lo raccontano come una novità, ma più lo guardo, più mi ricorda il Berlusconi della prima ora... Quello degli spot su Mediaset e di Pubblitalia '80 fucina di talenti (si fa per dire...)

Gli spot sono le slides e Pubblitalia la Leopolda, ma sempre lì siamo...

Renzi è un giovane vecchio, non fa altro che riproporre 20 anni dopo le stesse modalità di Silvio...
Non ha saputo costruire una alternativa di tipo socialdemocratico, quello che è sempre mancato all'Italia.
E non può fare altro che proporre l'unica idea che in Italia in questi anni ha raccolto voti...
Che però all'Italia non serve...

giovedì 23 ottobre 2014

Ex-Amcm... che fare?

Ormai sono anni che la zona Ex-Amcm di Modena è come direbbe il buon Brumotti "ferma con le quattro frecce"

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/10/23/news/italia-nostra-all-ex-amcm-una-speculazione-edilizia-1.10164577

Nel corso degli anni si sono fatti tutti i possibili scenari: parcheggio (sia silos che interrato) per garantire più parcheggi per il centro (poi è arrivata l'idea del Novi Park, inutilissima catacomba nel deserto), poi una sorta di centro commerciale, poi spostare alcuni uffici comunali, poi torna l'idea del supermercato con qualche negozio (e facciamo contenta la Coop, e uccidiamo i piccoli commercianti del centro) e così via... Ogni anno nuove idee o cambi in corsa...

Morale un progetto è stato presentato, ma a seguito di una sentenza del Tar questo viene ritenuto non in regola per almeno sei profili di irregolarità.
Il Comune fa spallucce e ripropone qualche giorno fa lo stesso progetto con una sola modifica rispetto alle 6 necessarie e con una tiepida apertura ad eventuali spazi per associazioni (casualmente e storicamente altro zoccolo duro del voto modenese sponda PD).

Ora quello che ci si chiede è: davanti allo spopolamento del centro, alla carenza cronica di spazi e di parcheggi liberi nel centro, non si potevano consultare i cittadini della zona in merito al recupero di quello spazio?
Perchè farlo a cose fatte e solo perchè il Tar di turno ci ha messo il becco?

Troppo difficile immaginare un centro sportivo o una palestra per le vicine scuole di viale Muratori? Più altre possibili attività ricreative?

Domande a cui purtroppo so che il Comune non darà a me risposta...

Vietato fumare… anche nella fabbrica di sigarette…

Notizia curiosa che ho trovato sul Corriere oggi


Sembra quasi un controsenso… eppure è vero…
La guerra alle sigarette è arrivata anche dentro le fortezze di produzione. Il fumo in questi anni è in calo, stante anche ormai le limitazioni imposte all’utilizzo delle bionde nei luoghi pubblici e di lavoro. Rimane però una ridotta di fumatori incalliti e si sta abbassando sempre più l’età della prima fumata.
Credo che purtroppo questo sarà un vizio difficile da sradicare, nonostante tutti gli sforzi profusi da associazioni e Ministeri della Salute nel mondo. I costi del tabagismo sono elevatissimi e i danni della salute altrettanto…

Però intanto questa è una piccola “buona notizia” per chi si batte contro il fumo…

Una pentola per ogni occasione! (Parte seconda)

Ed eccoci al secondo post sulle pentole!
Oggi parliamo di materiali più particolari e meno commerciali, ma non per questo meno idonei ai nostri scopi culinari.

Parleremo di pentole in rame, titanio, pyrex, terracotta, ghisa, ferro e pietra ollare

-        -  Rame: in assoluto è il preferito dagli chef per le ottime caratteristiche di conducibilità e uniformità del calore. I suoi due difetti sono i costi elevati (il rame è molto caro) e la manutenzione. Infatti le pentole richiedono periodicamente un trattamento con stagnatura, per non far entrare in contatto il rame con il cibo e per evitare il formarsi dell’ossidazione, che è tossica. Esistono anche pentole rivestite in inox.
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-          -  Titanio: è un materiale che solo recentemente viene utilizzato, in lega con altri minerali. Ha una conducibilità pari al rame e un’antiaderenza naturale. In comune con il rame ha però anche l’alto costo, anche se la durata è più lunga e la manutenzione meno impegnativa. Non va però utilizzato su piastre elettriche.

-        -   Pyrex: materiale a base di vetro borosilicato. Facile da pulire e antiaderente per definizione, può però essere usato solo per cotture al forno o in microonde.

-        -  Terracotta: materiale antico, ottimo per cotture a fuoco lento, a patto di utilizzare degli spargifiamma per evitare il contatto diretto con la stessa ed eventuali bruciature del cibo in quel punto. Impiega tempo a scaldarsi, quindi solo per chi ha pazienza…

-        -  Ghisa: simile come caratteristiche alla terracotta, è adatta per bistecchiere e cotture a fuoco lento. E’ molto pesante e può arrugginirsi, quindi va trattata con cura nella pulizia.

-        -  Ferro: ottimo per le fritture, si arrugginisce, quindi non va pulita con acqua. Inoltre non va grattata per evitare che si elimini lo strato di olio che si crea con l’uso (e assume una funzione protettiva della stessa pentola).

-        -  Pietra ollare: ottima per cotture lente per la antiaderenza naturale, deve però essere adeguatamente trattata prima di essere utilizzata attenendosi scrupolosamente alle indicazione del produttore ed inoltre va verificata la non presenza di possibili forse di amianto contenute nella pietra utilizzata.

Spero di essere stato utile con questo post per individuare il materiale più adatto alle vostre esigenze.

Per ulteriori chiarimenti o suggerimenti, i commenti sono a vostra disposizione…

Cara UE ti scrivo...

Sono partite un mare di polemiche sulla pubblicazione della lettera ricevuta dalla Commissione Europea da parte del Ministero dell’Economia


Ora lasciando perdere questioni di lana caprina su chi ha scelto e il suo scopo, credo che la pubblicazione di una lettera di questo tenore sia giusta.
I cittadini devono sapere cosa succede sopra le loro teste e tutti questi incontri informali /tecnici / confidenziali non fanno altro che aumentare i sospetti e i dubbi che quanto accada sopra le nostre teste non sia altro che frutto di macchinazioni di poteri forti, volti a fregarci l’ennesima volta.
Chiaro che l’atto è stato strumentalizzato sia da una parte che dall’altra per dire quanto la controparte sia poco credibile o quantomeno metterla in guardia da conseguenze possibili.
Però se tutti gli atti fossero pubblici e consultabili, ne gioverebbe la trasparenza e la possibilità da parte di tutti di farsi una propria idea. Anche se forse i tecnicismi inseriti sono di difficile comprensione anche per gli addetti ai lavori.

Forse sarebbe l’ora di togliere il burocratese dagli atti, e parlare chiaro, con poche e semplici parole. Senza formalismi da burocrati che parlando la loro lingua rendono volutamente incomprensibile ai più i loro “affari”.

mercoledì 22 ottobre 2014

Una pentola per ogni occasione! (Parte prima)

Come anticipatovi in un precedente post oggi vi voglio parlare dei vari materiali per le pentole.

Molto spesso pensiamo alla qualità dei prodotti che cuciniamo e alla loro genuinità e freschezza, ma spesso ci dimentichiamo che anche le pentole incidono molto sul risultato finale di un piatto.

I vari materiali hanno migliori o peggiori qualità sulla base della loro resistenza e uniformità di distribuzione di calore, la capacità di non intaccare il sapore dei cibi, il non rilasciare sostanze dannose e resistere alla corrosione.

In questa puntata parlerò delle pentole in acciaio, alluminio, antiaderenti e in ceramica.

-         - Acciaio inossidabile (inox): è forse il materiale più usato e conosciuto per le pentole di tipo commerciale (vedi una serie di famose televendite di Giorgio Mastrota). La sua qualità è di essere un buon conduttore in quanto l’acciaio viene legato ad altre sostanze che migliorano la conduzione e l’uniformità della fiamma, permettendo una buona cottura, permettendo inoltre una facile pulizia. Come contro vi sono  la possibilità di “attaccatura” del cibo, specie se poco liquido, e del rilascio delle sostanze della lega di cui è formato (cromo e nichel) che sono molto pericolosi per l’uomo (anche se le quantità rilasciate sono minime e i loro effetti sono ancora oggetto di studio e contenzioso). Abbiamo una vita media di durata abbastanza lunga, anche se è meglio non lasciarli a lungo a contatto con cibo molto acido (limone e aceto su tutti) e con il sale, infatti quando si cuoce la pasta è buona norma salare dopo l’ebollizione e controllare che tutto si sciolga e non si depositi sul fondo.

-       -   Alluminio: buon conduttore, leggero ed economico , usato spesso nelle cucine per molte persone. I difetti risiedono nella facilità di deformazione e dal fatto che l’alluminio è dannoso nel lungo termine per la salute, anche se adesso le padelle vengono rivestite con materiali che impediscono tale evenienza, anche se nel lavaggio bisogna stare attenti a non rovinare questo rivestimento.

-      -    Pentole antiaderenti: sono pentole rivestite con materiali che non permettono al cibo di attaccarsi e quindi rendono possibile cuocerlo senza grassi e condimenti. Facilitano anche la pulizia della padella stessa. Il rivestimento può essere in Teflon (molto usato commercialmente) o in altri materiali (molto innovativi quelli in pietra). Il primo però è accusato di essere pericoloso per una sostanza che emana quanto viene portato intorno ai 200°C. Gli altri rivestimenti non pongono questo tipo di problema. Il fondo della pentola è in acciaio, ferro o alluminio.

-        -  Ceramica: sono simili a quelle antiaderenti, ma usano un rivestimento ceramico (nanoparticelle ceramiche.  E’ resistente ai graffi e non si corrode con gli acidi. Si può utilizzare ad altissime temperature (fino a 400°C) con ottimi risultati, ma è preferibile usarlo con fiamme basse per ragioni di economia sul gas e per non far perdere le caratteristiche organolettiche del cibo. E’ facile da lavare, vanno anche in lavastoviglie senza problemi con l’uso del detersivo.


Con questo post abbiamo individuato le pentole in gene più usate e più commerciali (per i loro costi). Nella prossima puntata parleremo di pentole più particolari (e anche costose), ma che daranno ottimi risultati in particolari cotture.

“Studi di settore” o “obblighi di settore”?

Questo articolo è comparso oggi su “Il Giornale”


Credo che questo articolo faccia capire come siano inutili e superflui gli studi di settore, su cui attualmente si basano molti degli accertamenti fiscali a cui vengono sottoposti molti imprenditori e commercianti in Italia.

Questi basano il reddito minimo che un contribuente dovrebbe dichiarare sulla base di alcune presunzioni (area geografica in cui opera, possesso o meno di determinati servizi/macchinari, presenza di dipendenti e loro forme contrattuali, posizione del punto vendita all’interno del comune, fronte strada delle vetrine…) che però non tengono mai conto, se non in misura marginale, della crisi economica o di altri fattori, come nel caso dei piccoli commercianti la presenza nelle vicinanze di centri della GDO.

Il fatto di non essere congrui (e cioè di dichiarare meno di quanto da loro ritenuto) fa scattare l’idea di essere o un cattivo amministratore o di essere un evasore.

Mentre per il primo caso direi che, finchè non si frodano gli altri, ognuno è libero di fare ciò che vuole (perché è il mercato che sceglie chi far chiudere e chi far continuare nella sua attività), nel secondo mi pare veramente labile il confine tra non congruità ed effettiva evasione.

Ogni anno gli studi vengono visti al rialzo, come se le aziende esistessero da sempre e non avessero mai conosciuto crisi…

Si arriva all’assurdo dove una azienda neo costituita viene trattato come chi ha 30 anni di apertura alle spalle… può sembrare normale? Secondo me no…


Poltronificio EMILIA

I nostri cari amministratori locali del PD (prima Ulivo, PDS, PCI e tutte le loro forme varie ed eventuali) in questi anni hanno creato una delle migliori aziende italiane (per loro): il Poltronificio Emilia.

Questa azienda opera in settori trasversali (politica, coop, aziende municipalizzate o ex, consorzi fidi, enti a vario titolo) e permette ai suoi dipendenti di poter trovare sempre posto una volta terminato un incarico politico di qualsiasi natura… L’ultimo in ordine di apparizione è Emilio Sabattini


Chi era costui? Forse a molti non dirà niente, ma è stato l’ultimo Presidente della Provincia di Modena eletto con elezioni di primo livello (cioè dove votano i cittadini).
Bene in questi giorni è stato messo a capo dell’azienda che curerà la costruzione della contestata bretella Sassuolo-Campogalliano.
Lui è solo l’ultimo di una serie… vi faccio altri nomi così per curiosità:

-         - Graziano Pattuzzi ex sindaco di Sassuolo e presidente della Provincia, ora a capo della azienda che cura la Cispadana (altro progetto contestato).

-         - Claudio Bergianti ex sindaco di Carpi, ex presidente di ARESTUD (Agenzia regionale per il diritto allo studio regionale, ora chiamata Er.go), ex consigliere Provinciale e attualmente dirigente, ex assessore provinciale all’Istruzione, ex vice-Presidente della Provincia, ora Dirigente Tecnico presso l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna

-         - Vanni Bulgarelli, ex presidente di Arestud (predecessore di Bergianti) e attuale Presidente di Hera

-         - Daniele Sitta, ex dirigente dell’Emiliana Prefabbricati, della Cooperativa Bilanciai di Campogalliano, ex sindaco di Campogalliano, ex assessore al comune di Modena, ora dirigente alla Coop Legno

Potrei andare avanti ancora a lungo, ma vi annoierei…

Questo è per farvi capire quanto il sistema Emilia sia molto radicato e ormai un insieme indissolubile tra politica, cooperative, sindacati e aziende ex municipalizzate, senza possibilità per nessuno di entrarvi se non per il tramite del partito monolitico.

Pensioni - aggiornamento

E per la serie tanto rumore per nulla…

http://www.corriere.it/economia/14_ottobre_22/pensione-10-mese-l-inps-riguardera-solo-800mila-persone-7bd83d7a-59be-11e4-b202-0db625c2538c.shtml

L’Inps specifica che lo spostamento riguarderà solo chi ha la doppia pensione Inps e Inpdap.
Alla fine 800.000 persone… Della serie prima di parlare (sindacati), almeno informatevi o date le notizie complete…

Il ritorno dei Pagliacci…

La notizia è di oggi…

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/10/22/news/clown-picchiatori-tre-adolescenti-denunciati-si-sono-inventati-l-aggressione-1.10162630

…e fa capire che quanto detto nel mio precedente post fosse vero.

Una psicosi collettiva che viene usata come scusa di comodo, alla stregua del cane che mangia i compiti. Perché creare un clima di paura è quanto di più facile che esista ai tempi dei social network.

In realtà i veri Pagliacci di cui dobbiamo temere le azioni sono proprio quelli che scrivono certe cose, che usano queste situazioni per farsi beffe del prossimo o coprire le loro malefatte.


Perché ormai si crede più a un post che alla realtà delle cose…

martedì 21 ottobre 2014

Pensioni... quanti problemi...

Oggi mi è caduto l’occhio su questo articolo:


Mi sembra che parlare di “sindacati sul piede di guerra” sia francamente assurdo…
Capisco perfettamente le ragioni sostenute nell’articolo, dove si parla di aggravio di costi e di problematiche per gli anziani, che fanno cadere i pagamenti intorno al 1 del mese proprio per avere le somme a disposizione.
L’articolo fa un po’ di confusione secondo me…
Partiamo dal grido relativo a quelli che percepiscono meno di 500 euro di pensione al mese. Per queste persone si parla di spese per rossi bancari e per commissioni… Ma in quante di queste persone hanno un conto bancario? Con quella cifra, datosi che non vi è obbligo di averlo (questo vale per le pensioni oltre quell’importo) credo che un pensionato attento abbia eliminato sicuramente quella spesa.
Inoltre l cosiddetto disagio sarebbe limitato al primo mese, poi la cosa ritorna alla normalità… mi ricorda molto quando c’è il cambio di orario e si dice che si dormirà un’ora in più o in meno… peccato che valga solo per quel giorno lì e non per sempre…
Infine mi preme sottolineare come i sindacati dovrebbero fare altre battaglie, come quelle sugli stipendi d’oro di alcuni loro iscritti, o come sulla legge che nella scuola permette a un sindacalista di prendere una pensione integrativa con sistema retributivo calcolato sull’ultima mensilità presa da un sindacato, come evidenziato da un recente servizio delle Iene.

Ecco questi sono veri scandali per cui gridare vergogna…

Dalla Cina con amore...

Notizia di oggi è l’ennesima scoperta di centri massaggi gestiti da cinesi che offrivano “prestazioni” particolari…


Sono quelle notizie che ormai sono entrate nella normalità, ma questo apre un dibattito più ampio, che riguarda la prostituzione e la sua “gestione”.
I cinesi hanno creato un sistema di case chiuse, quelle che la famosa legge Merlin aveva ormai decenni orsono chiuso a difesa dell’integrità morale delle famiglie italiane.
Da lì credo siano nati tanti problemi, che hanno portato alla prostituzione di strada, spesso straniera e in mano alla malavita organizzata.

Sono a favore della riapertura delle case chiuse o per la creazione di “quartieri a luci rosse” nella città, con professioniste controllate a livello medico-sanitario e che pagano regolarmente le tasse.
Questo garantirebbe anche una migliore gestione dell’ordine pubblico e l’evitare di vedere spettacoli per le strade, oppure avere appartamenti (che in città ci sono già) con ragazze che propongono incontri piccanti con annunci a vario titolo dove però non è ben chiaro chi risiede e per quanto (e se i contratti di affitto sono regolarmente registrati).
La gestione in mano alla malavita inoltre sviluppa altri traffici paralleli, come quello dell’immigrazione clandestina e quello delle sostanze stupefacenti, altre piaghe sociali e che costano soldi alle casse pubbliche impegnate nel loro controllo.

Credo che i tempi della signora Merlin siano finiti, e che quella copertina “clericale” che copriva certi interventi legislativi debba venire meno.

lunedì 20 ottobre 2014

Balotelli, specchio del mondo d'oggi?

Di Balotelli ormai si sono riempite pagine sia di cronaca sportiva che di cronaca rosa.

Ieri è salito ai disonori della prima a causa di un goal clamorosamente mancato a porta vuota con un tiro alle stelle

http://video.leggo.it/sport/il_gol_colossale_sbagliato_da_balotelli-44548.shtml

Non è tanto un commento al gesto sportivo (un errore lo possono commettere tutti) quanto una riflessione più generale su questo fenomeno o presunto tale.

Eroe quando fa vincere partite, ragazzino viziato quando si perde nelle sue balotellate...

Specchi forse dei giovani oggi: molto bravi a farsi del male da soli con delle sciocchezze, e solo perchè cercano qualcosa che non esiste...
Soldi, fama e ricchezza facile. Indipendentemente dall'avere un talento. Oppure sfruttandone a tratti uno che c'è, ma non si ha la continuità di coltivare. Rimanendo in quell'aura di mediocrità che fa galleggiare, senza avere una meta nella vita.

Senza avere valori, come accadeva una volta con la famiglia, il lavoro e il rispetto sociale.
Cercare un posto nella società, senza però voler sempre primeggiare. Essere dei SuperMario, ma pieni di fragilità, che di fronte a una porta vuota riescono a fare una figuraccia.

Che quando è il momento di prendersi una responsabilità nel futuro, preferisce nascondersi nelle proprie debolezze.

E spera sempre nella comprensione e nell'aiuto degli altri.

Forse molta parte dei problemi di oggi, derivano proprio da questo...

Immigrati... ieri e oggi...

"Mamma dammi 100 lire che in America voglio andar..."
Era il vecchio adagio di una canzone, che raccontava di un'Italia fatta di migranti, di chi voleva trovare fortuna nel mondo al di là dell'oceano, terra di opportunità.

Uscire dalla povertà, trovare un lavoro e mandare qualche soldo a casa per mantenere la famiglia.
Ma anche giorni di quarantena al porto perchè considerati sporchi e malati. E alla fine spesso gli immigrati finivano in baracche o case fatiscenti, facendo i lavori più umili, o ingrossavano le fila della nascente malavita mafiosa. Per pochi invece si aprivano le porte del mondo dei sogni e del benessere.

Bisognerebbe partire da qui per capire le ragioni di chi fa queste attraversate del Mar Mediterraneo (certamente meno impegnative in termini di lunghezza, ma non in termini di condizioni poco umane...).

Il problema è che spesso nell'opinione pubblica benpensante, il migrante è una persona da accogliere ad ogni costo, in ogni modo e senza preoccuparsi della situazione che si ha in casa, in quel clima da "buon samaritano" che dovrebbe muovere la nostra esistenza.

Qui c'è l'unione di due parti in me che combattono: la parte cristiana, che mira all'accoglienza, e quella razionale pratica, che capisce che senza regole non è possibile continuare ad aprire le porte a tutti.

Specie adesso che le minacce arrivano anche da malattie contro al momento sembra ci sia molto poco da fare (come anche Beppe Grillo ha rimarcato oggi).

Spesso si fa un gran parlare di bisognerebbe aiutarli al loro paese: ma cosa abbiamo fatto in questi anni? Poco o niente, visto che i paesi di migrazione sono ricchi di risorse che fanno gola al mondo industriale, e quindi più queste persone rimangono in condizioni di indigenza, più queste risorse saranno sfruttabili.
Inoltre essendo molti di questo popoli di antiche origini tribali, spesso in lotta fra di loro, quale migliore occasione per vendere armi e incassare?

D'altro canto l'Europa, sempre pronta a bacchettarci quando si tratta di deficit e Pil, non si mostra abbastanza efficace nel darci una mano nel controllare i flussi che vengono dall'Africa.

E queste persone, tranne pochi casi, finiscono per essere come i nostri compatrioti che cercavano l'America...
Siamo sicuri che i migranti di oggi si meritino la stessa fine degli immigrati di ieri?

domenica 19 ottobre 2014

Per offrire una buona cena...

In cucina ci vuole passione per diventare grandi cuochi... ma anche senza diventare Bottura o Cracco, si può comunque fare bella figura ed essere apprezzati in una cena tra amici o perchè no, con la persona del cuore...

La prima cosa è informarsi sui gusti dei commensali: preparare qualcosa che non piace potrebbe avvilirci e farci pensare che non siamo bravi cuochi...

La seconda è non strafare: se non si è abili e allenati, meglio fare poche cose e per bene, curandole e cercando di prepararle al meglio possibile.

Abbiate cura oltre che della cucina in se, anche della presentazione: un buon piatto mal presentato può non soddisfare chi avete invitato.

Preparate sempre un piano B: se qualcosa non dovesse funzionare, recupererete per fare una bella figura.

Ricordatevi anche delle bevande: l'abbinamento vino-cibo è fondamentale, fatevi consigliare da un esperto o rivolgetevi ad una enoteca... Spenderete qualche euro in più, ma il risultato vi ripagherà del sacrificio economico.

Studiate il menù in modo che sia bilanciato: se fate un primo ricco, fate un secondo più leggero e viceversa. Il rischio "pranzo dalla nonna che vi vede sciupati" è alto, e potrebbe rovinarvi il dopo-cena.

Con questi consigli preliminari, potrete offrire ai vostri commensali una cena con i fiocchi, e vedrete che le prenotazioni al vostro "ristorante casalingo" saranno assicurate!

80 euro fanno la felicità?

Si fa un gran parlare delle iniziative del nostro Governo per restituire poter d'acquisto alle nostre tasche.

Partiti dai famosi 80 euro (che in realtà 80 euro non sono, ma questo non diciamolo a nessuno...), si è arrivati alla mossa del TFR in busta paga.

Proprio l'altro giorno una mia collega mi ha chiesto cosa convenisse fare: prendere o aspettare?

La mia collega è sotto i 30 anni e non ha ancora impegni di famiglia, e la sua domanda mi ha destato curiosità.

Credo che un giovane nella sua condizioni non dovrebbe fare altro che capire che la proposta del sig. Renzi è quantomeno ridicola.

Mette una ipoteca negativa sul mio futuro quando, vecchissimo forse pensionato, non avrò che il 50% del mio ultimo stipendio.

Si sa che a spendere di più si fa presto, è a fare economie che si fa fatica (vedi spending rewiev)...

C'è anche chi potrebbe dire "tanto la pensione non la vedrò mai, quindi tanto vale prenderli subito".
Il TFR è una istituzione solo italiana, infatti nel resto d'Europa non esiste. Diciamo che però è quella forma di risparmio/forma di investimento che i nostri padri hanno inserito in un'ottica di poter fare investimenti per l'azienda (e quindi arricchirla e farle produrre più reddito) a fronte del posticipo da parte dei lavoratori a una parte della loro retribuzione, remunerata con un tasso legato all'inflazione e una rivalutazione annuale.

Credo che i 100 euro al mese, che mediamente percepiranno coloro che volontariamente aderiranno a questo anticipo, non risolveranno i problemi di chi non arriva a fine mese.
Lo stimolo ai consumi dovrebbe essere dato creando le condizioni per spendere e cercando di creare strumenti duraturi. L'incertezza sul futuro è il peggior nemico dei consumi: non spendo oggi per la paura di quello che potrebbe succedermi domani.

Il fatto è che allo stato attuale tutte queste riforme sono provvisorie e non stabili, e quindi l'effetto sarebbe quello di un eventuale risparmio delle cifre o, nel caso del TFR, se lo devo risparmiare, tanto vale non aderire. Ci pagherei più tasse e ci perderei la rivalutazione annuale.

Che sia il caso che il sig. Renzi si faccia venire qualche altra buona idea?

Il modo sarebbe vincolare l'uso delle somme agli effettivi consumi... e se facessimo uno sconto fiscale sulla base di quanto ho consumato rispetto a un paniere di beni?

Della serie, se ho consumato recupero una percentuale di quanto ho speso... vuoi vedere che recupero anche in parte l'evasione fiscale?

venerdì 17 ottobre 2014

Chi ha paura del pagliaccio?

In questi giorni a Modena è scoppiata la clown-fobia...
Va bene che si avvicina Halloween e (prima che gli bruciassero la roulotte) anche il circo era in città.
Però stiamo assistendo a una sorta di psicosi collettiva che ha colpito i giovanissimi delle scuole superiori.

Partita prima dalla provincia e ora sbarcata in città, la paura del pagliaccio-bullo-picchiatore sta contagiando gli studenti modenesi, passando ore intere della giornata a buttare l'occhio fuori dalla finestra nel terrore di vedere spuntare dai cespugli capelli rossi o nasi di uguale colore armati di bastoni, martelli o altri oggetti taglienti/contundenti, pronti a seviziare il malcapitato di turno.

Ora credo che realtà e leggenda metropolitana si stanno incontrando per creare il classico cortocircuito che porta a credere vero ciò che non è, o a ingigantirlo.

Partiamo dai fatti. Una coppia di allegri burloni pubblica su Youtube video di due orrendi pagliacci che pensano di spaventare il prossimo inscenando uccisioni, inseguimenti o spaventosi scherzi a malcapitati passanti, rei di camminare tranquilli la notte in zone poco illuminate della città

Da vedere a fare il passo è breve, e credo che qualcuno abbia emulato le gesta di questi simpatici personaggi, andando però oltre per quel divertimento insano che ad alcuni pazzi dà il far male a qualcuno.
Oppure semplicemente per coprire dei beceri atti di bullismo.

Un conto è un insano divertimento internettiano (ognuno poi si diverte come meglio credo, io ci trovo poco da ridere), un conto è usare questa scusa per fare male al prossimo.

Credo che questo clima di paura non giovi a nessuno e fa capire sempre più come l'uso di internet stia sconvolgendo le nostre vite sempre di più.

Quello che chiedo sono due cose: una sana cultura contro il bullismo e un'ora di "educazione all'uso di internet" da insegnare a scuola. Per far capire a branchi di ragazzi annoiati viziati che far del male agli altri causa male anche a se stessi, perchè si diventa mostri più brutti dei pagliacci dei video... E ridicoli come loro...

Mr. Spending Review

Oggi ho letto l'intervista pubblicata dal Corriere della Sera a Carlo Cottarelli, ex-commissario alla "spending review" (revisione della spesa, per chi chiama da fuori USA)

http://www.corriere.it/economia/14_ottobre_17/non-mi-davano-neanche-documenti-resistenze-burocrati-roma-33ec9fe2-55b8-11e4-8d72-a992ad018e37.shtml

Quello che più mi ha colpito dell'intervista è stato quel malcelato disappunto di chi avrebbe voluto fare di più, ma a causa di ostacoli non voluti, si è dovuto limitare al ruolo di segnalatore di sprechi.

Nell'articolo emergono due temi da approfondire: la burocrazia vero male del paese e il ricorso al commissario come entità risolutrice di ogni problema, in un clima di emergenza continuo (che se è perenne non è più emergenza, ma la realtà delle cose).

Nel primo caso fa specie vedere capi di gabinetto, cioè dirigenti ministeriali che dovrebbero gestire la cosa pubblica per conto di tutti i cittadini, mettere veti e bastoni tra le ruote, bloccando quell'azione che porterebbe qualche boccata di ossigeno alle tasche di tutti. Tutto questo solo per difendere posizioni e privilegi, o solo per far capire "chi comanda".

Il secondo tema invece rappresenta una triste realtà italiana: la politica invece di affrontare i problemi, cerca l'uomo della provvidenza, che illuminato da chissà quale luce, dovrebbe con un colpo di spugna sistemare tutti gli errori di anni di disinteresse e tutela dei piccoli affari privati di chi ci ha governato.

Molto spesso sono fior di professionisti stimati nel loro ruolo (come Cottarelli), oppure sono sindaci o governatori di Regioni. I secondi per assurdo sono probabilmente gli artefici dei danni che loro stessi sono poi chiamati a sistemare.
Ci si chiede: ma non si può fare qualcosa prima per evitare di gestire emergenze poi?

Forse noi italiani abbiamo bisogno di supereroi, come Mr. Spending Review Cottarelli... (che a mio parere è stato sicuramente uno dei meno peggio).

giovedì 16 ottobre 2014

Non solo politica... ma anche cucina!

Non vorrei far passare questo come un blog politico... Anzi...
Qui ogni argomento è ben accetto e ogni intervento gradito.

Dopo il post sullo spread, introduco un altro argomento che mi sta molto a cuore: la cucina!

Chi mi conosce sa che dalle mie fattezze sono uno a cui piace mangiare... ma anche cucinare.

E' un qualcosa che mi rilassa e mi fa dimenticare delle noie e rotture della giornata di lavoro.

Sentire il sugo che bolle nella pentola o il profumo di una torta che cuoce in forno è semplicemente poesia (l'importante che non brucino entrambi, altrimenti la poesia diventa una suonata di brutte parole).

Più che darvi ricette del quale il web è pieno (cavolo ormai sono tutti cuochi provetti), voglio parlarvi di consigli utili e accorgimenti per far diventare anche i famosi 38 zompi in pentola (pubblicità non ne posso fare) un piatto quasi normale... ho detto quasi... niente miracoli!

Oggi partiamo con una domanda che una volta mi fece una mia amica: cosa ci deve essere sempre in casa per cucinare?

Secondo me di base per cucinare dobbiamo avere pochi ingredienti, ma molto versatili, in modo di fronteggiare qualsiasi emergenza...

In una cucina che si rispetti ci devono essere:
- olio
- aglio
- cipolla
- peperoncino
- pasta
- sale
- passata di pomodoro
- polpa di pomodoro
- burro
- parmiggiano
- uova
- farina
- limone
- tonno in scatola
- piselli in barattolo
- fagioli
- pepe
- carote
- sedano

Ecco con questi prodotti può sembrare poco ma si possono fare diverse cose e aggiungendo un ingrediente fresco o comprato sul momento fare piatti da gourmet e anche facili!

Pensate a spaghetti aglio olio e peperoncino, aggiungo guanciale e/o pancetta e posso fare una carbonara o amatriciana con i fiocchi..

Compro del pollo? Ecco che posso farlo in padella con farina e limone...

In estate un bell'insalatone ci sta... oppure un bel tonno, cipolla e fagioli (lontano ovviamente da incontri mondani e amorosi...)

Come vedete con poco abbiamo già una bella varietà...

Nel prossimo post di cucina parleremo di pentole e tegami... a presto!

Spread-buster!

"Non si riesce più ad arrivare a fine mese..." "Eh con questo spread che va su e giù tutti i giorni! Prima avevamo l'inflazione, che almeno la sentivi una volta al mese.. Questo invece arriva tutti i giorni!"

Questo non è un dialogo del Teatro dell'assurdo, ma uno scambio di battute tra due signore anziane colto davanti alla panetteria.

Lo spread è il male dei nostri tempi... Ormai tutti vivono nel timore che questa entità posso distruggere le nostre vite, licenziarci e ridurci alla fame...

Sarà vero? Sarà falso? Sarah Ferguson? come diceva un Greggio d'annata...

A mio parere tutto nasce dall'equivoco che una informazione fatta di spot e di slides sta producendo.
Spread indica la differenza tra quello che paghiamo noi sul nostro debito (enorme) e quello che pagano gli altri.

Dovrebbe essere un indice di come noi siamo percepiti buoni pagatori dai nostri creditori.

Ora dobbiamo averne paura? Secondo me bisognerebbe contestualizzare e capire cosa c'è dietro.
Siamo in un mercato globale, dove molte logiche del passato non valgono più. Ormai basta che un computer in chissà quale parte del mondo impazzisca e le Borse possono perdere cifre enormi in pochi minuti. Si chiamano vendite ad alta frequenza e con l'economia reale non hanno niente a che fare.

Dietro ci sono matematici che studiano complicati algoritmi con il quale un computer in automatico al verificarsi di un evento x, esegue una operazione pre-impostata.

Gli umori del mercato influenzano lo spread.
Se pensate a quello che è successo in questi giorni in Borsa si capisce come un Governo può fare tutte le riforme che vuole, ma basta che nel mondo succeda qualcosa e puff! tutto passa in secondo piano.

Le signore in panetteria questa mattina hanno trovato il pane più caro? No, perchè siamo in deflazione e per definizione i prezzi calano invece di aumentare...

E allora lo spread? E' un indicatore di paura...
Essendo che adesso l'inflazione non fa più effetto (nella testa di una persona nasce l'idea cavolo i prezzi calano, quindi sto meglio, ma in realtà sta peggio perchè le aziende chiudono perchè producono in potenziale perdita), è stato trovato un nuovo spauracchio, facile da vedere.

Una foglia di fico per coprire le mancanze altrui... spero solo che alla fine le due signore il pane lo abbiano comprato...


mercoledì 15 ottobre 2014

STORIA DI ORDINARIA GIUSTIZIA...

Oggi leggendo il giornale mi sono imbattuto in questo articolo:

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/10/15/news/il-garage-ferrari-non-e-in-regola-1.10121261

non è tanto la notizia in se a colpire, né lo stabilire chi ha subito un torto o meno...
Quello che mi ha incuriosito sono le date:
- nel 1987 il Comune approva una variante al Piano regolatore che permette di derogare per la costruzione del garage, delibera impugnata da alcuni residenti innanzi al TAR
- nel 1990 la prima sentenza del TAR che dà ragione ai ricorrenti, il Comune fa ricorso al Consiglio di Stato
- nel 1994 il Comune fa una nuova delibera a rettifica senza informare i residenti ricorrenti
- nel 2002 il ricorso del Comune è considerato "fuori termine" e i residenti promuovono un nuovo ricorso al TAR contro la delibera del 1994
- 2013 sentenza favorevole ai residenti
- 2014 appello che conferma la sentenza del TAR

24 anni per chiudere un processo amministrativo...

Possiamo considerarci un paese civile?

Credo che una durata simile, sia per tutti gli attori del processo francamente denigratoria...

Sembra quasi una barzelletta, ma questo è quanto succede in Italia ogni giorno.
Ormai non fa quasi più notizia o lo si prende come un "tanto va tutto così".

Il nostro Premier Renzi ieri citava l'interesse della Cina nei nostri confronti per fare investimenti importanti. Mi chiedo se i Cinesi leggono la Gazzetta...

Se leggono questo articolo cambiano idea, speriamo che il Partito abbia inserito un blocco su quel sito considerandolo "sovversivo".

A parte la facile ironia, più che riforme della Giustizia rivolte a rendere impunibili persone o fatte per perseguirle, sarebbe più giusta una revisione di tutto il sistema giudiziario italiano.

Una proposta organica io ce l'avrei, ma sono aperto a raccogliere le vostre proposte...

martedì 14 ottobre 2014

Quella faccia un pò così... prima di arrivare a Genova...

Genova negli ultimi anni è stata teatro di alcuni eventi di rilevanza nazionale.
Purtroppo questi eventi non sono stati sempre edificanti, ma spesso tragici e specchio della società italiana di oggi, dei "no" e dei "è colpa di chi c'era prima di me".

Cosa sia successo nel 2011 e in questi giorni è cronaca e invito tutti a leggere e a informarsi. Del famigerato G8 è stato sviscerato ogni minuto.

Quello che colpisce è che in pochi hanno veramente cercato di capire le ragioni e gli stati d'animo degli unici che veramente sono"vittime" di questi eventi: i Genovesi.

In Italia ultimamente l'unico genovese di cui si parla è Beppe Grillo, colui che doveva essere il portatore della rabbia della gente presso il Palazzo, di colui che avrebbe sovvertito il sistema con quella "rivoluzione del web" che avrebbe azzerato la vecchia politica. Di lui parlerò in altre occasioni.

In realtà vedere nelle interviste della televisione (sempre in cerca di eventi a sensazione piuttosto che della verità) mi ha fatto impressione quel mix di sconforto e di orgoglio dei Genovesi, la stessa che ho visto negli Emiliani colpiti dal sisma del 2012.

Dove i singoli cittadini sono più decisi, più pronti e più volenterosi dei tanti politicanti che li dovrebbero rappresentare.

Gente che spala senza sosta, che cerca di recuperare quel poco che resta di una vita di investimenti, di sogni e di speranze già tremendamente colpite dall'alluvione del 2011.

Gente che quando vede piovere un pò di più si chiede: "che succederà? Ce la farò?"

Che si arrabbia perchè abbandonata...

Che vede 30 milioni di euro (una goccia nel mare) fermi dal 2011 perchè l'azienda arrivata seconda nella gara d'appalto dei lavori ha fatto ricorso e le carte bollate hanno portato a non fare l'intervento, con la beffa di vedere la ricorrente perdere il giudizio... ma intanto i Genovesi si sono trovati senza nulla di fatto...

Quell'intervento non avrebbe salvato i cittadini di Genova dall'alluvione, ma forse gli avrebbe dato un pò di fiducia in quelle Istituzione alla quale non credono più.

La gente è stufa di promesse, vuole fatti... è stufa di slides di faremo e vedremo... è stufa di contratti firmati in uno studio televisivo... di lacrime di coccodrillo spese di fronte a una legge-beffa sulle pensioni...

Ridiamo il sorriso ai Genovesi e agli Italiani... che sono sicuramente meglio di chi li governa...

DARE VOCE ALL'UOMO DELLA STRADA

A volte non è facile iniziare a scrivere su un foglio bianco. 
Si comincia a scrivere per raccontare una storia, vera o inventata.
Quello che vorrei fare con questo Blog è raccontare storie.
Storie non intese come racconti di fantasia, ma fatte di sentimenti ed emozioni vere, che ogni giorno incontri camminando semplicemente per strada.
A volte siamo così pieni di socialità on-line che perdiamo di vista la socialità vera, quella delle persone che ogni giorno incrociano il nostro cammino, con le loro idee, i loro sogni, i loro modi di vedere la realtà.

Cercherò con l'occhio dell'attento osservatore di raccontarvi cosa vedono queste persone, cosa vogliono dal futuro, i loro sogni, le loro paure e il loro modo di vivere il mondo che cambia.

Spero di essere bravo a farlo e di coinvolgervi in questa avventura...

Francesco